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Stretta da 35 miliardi

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Deficit al 4% nel 2006

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La Finanziaria sarà di 3 punti di Pil lordi, due di correzione uno per lo sviluppo. Ancora: tra i punti salienti, del Dpef, snocciolati ieri dal ministro all'Economia Tommaso Padoa Schioppa ci sono quelli sul deficit, che nel 2007 tornerà sotto il 3% (al 2,8%), mentre il rosso 2006 indicato nel Documento sarà al 4% e al 2,2% nel 2008. Il Dpef ha anche confermato il taglio di 5 punti di cuneo fiscale. Un elemento di selezione sarà a favore delle imprese che assumeranno a tempo indeterminato. Mentre le principali previsioni macroeconomiche contenute nel Dpef riguardano il deficit (azzerato nel 2011) la crescita sostanzialmente stabile intorno all'1,5%-1,7% nei prossimi anni, l'avanzo primario in costante aumento per sfiorare il 5% nel 2011 e il debito sotto il 100% sempre nel 2011. Padoa-Schioppa spiega però che «si potrebbe fare meglio» grazie alle eventuali privatizzazioni che sono «scalini in discesa» per la riduzione del debito. C'è però l'impegno del governo a continuare. «Non abbiamo ereditato un programma preciso di privatizzazioni e quindi non si può fare riferimento a quello». La manovra interverrà «su quattro grandi comparti di spesa pubblica che costituiscono l'80% della spesa totale: pubblica amministrazione, cioè il modo in cui funziona la macchina dello stato, la spesa previdenziale, quella sanitaria e quella degli enti territoriali». Ma l'intervento non sarà necessariamente di tagli, come spiega il ministro, perchè ci sono ampie inefficienze da razionalizzare per recuperare risorse. La manovra sarà «di grande portata ma anche l'ambizione con cui si farà sarà di grande portata. Si preferisce pensare più in grande e avere 3 punti di Pil anzichè 2 per avere più risorse da investire». A rassicurare i sindacati (che ieri avevano lasciato il ministro dell'Economia Padoa-Schioppa con un'inflazione programmata fissata dal governo all'1,9%) ci sono il dato finale, fissato al 2% e il fatto che «non sarà rivisto il sistema dei contributi pensionistici». E sul fronte della crescita economica, il ministro ha spiegato che «l'Italia era caratterizzata da una crescita fortissima che è cessata una decina di anni fa. Per le persone della mia età - dice il ministro - è un fatto assolutamente nuovo perchè l'Italia era il paese che cresceva più di tutti, era la Cina dell'Europa». Mentre «per le generazioni più giovani è quasi l'unica condizione conosciuta. Ma è una situazione nuova rispetto agli anni precedenti». Intanto, ieri in serata, sulle misure approvate dal Governo è arrivata la promozione del commissario Ue, Joaquin Almunia, che ha giudicato «positivo» sia l'impegno per il rientro del deficit sotto il 3% entro il 2007 sia il fatto che alle misure di correzione si accompagnino interventi che vanno nella direzione di una maggiore liberalizzazione.

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