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Non si placa la «guerra della Rosa»

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Riuniti, in sedi separate, per fare il punto sui reciproci rapporti (anche futuri) i due partiti si confermano su posizioni diverse: lo Sdi propone un percorso a tappe che passi dalla federazione e punti al partito unico in vista delle europee del 2009, il partito di Pannella chiede una «Fiuggi 2» il prima possibile. Un dialogo tra sordi che, al momento, prima di un chiarimento che potrebbe avvenire nella segreteria unitaria (probabilmente il 15 luglio), assomiglia molto a un'impasse. Il segretario dei socialisti, alle prese con qualche malumore della base sui Radicali, convoca i suoi con all'ordine del giorno il dibattito nella «Rosa» dopo le annunciate dimissioni da capogruppo alla Camera di Roberto Villetti. E nella sua relazione lancia un'altolà alle «fughe in avanti» tracciando il percorso che, a suo avviso, dovrà seguire la cosa radical-socialista da qui al 2009. Un «percorso federativo per evitare che avvenga una collisione tra chi pensa di omologare i socialisti ai radicali o i radicali ai socialisti, entrambe cose impossibili». «L'idea federale - scandisce il leader socialista - non serve a mantenere le due strutture così come sono, ma è la strada per riuscire a creare gradualmente un unico partito. La federazione deve essere il primo passo di un cammino che dovrà essere concluso prima che gli italiani tornino a votare tra tre anni per il Parlamento europeo». La relazione, nella quale si sottolinea, parallelamente, come la Rosa nel pugno, non possa tenersi fuori dal dibattito sul Partito Democratico viene approvata all'unanimità. Niente dissensi, a sentire i partecipanti, a parte forse alcuni passaggi dell'intervento di Ottaviano Del Turco, nei quali si ribadisce un certo scetticismo nei confronti del leader radicale Marco Pannella. Il ragionamento di Boselli, comunque, ottiene lo scopo di ricompattare lo Sdi sui tempi lunghi per il soggetto unitario («nessuno ha chiesto le dimissioni di nessuno» assicura il deputato Giovanni Crema replicando ad alcune indiscrezioni di stampa che davano Boselli in discussione). Ma non soddisfa i Radicali. La proposta di Boselli, per Daniele Capezzone è senza mezzi termini «inaccettabile» e si tratta di «una specie di risiko regionale nel quale gli organismi locali del partito dovrebbero essere organi decisionali sul futuro della Rosa nel pugno». Stessa linea da Pannella per il quale la federazione è un «fallimentare vissuto precedente». Il leader radicale chiede inoltre che venga convocata una «Fiuggi 2», le assise radical-solialiste nelle quali, lo scorso anno, vennero poste le basi di un percorso verso un soggetto unitario. I socialisti scelgono di non contro-replicare per non alimentare le polemiche anche se, a quanto riferiscono alcuni partecipanti all'esecutivo, in chiusura del suo intervento Boselli avrebbe detto che se ai radicali la fed non va bene, allora spetta a loro avanzare una proposta alternativa. Solo Crema risponde ribadendo che lo Sdi è mosso da intenti unitari. A cercare di fare da pompiere Lanfranco Turci, ex-diessino eletto alla Camera con la Rosa nel pugno ma non in quota Sdi o dei Radicali. «Dall'esecutivo dello Sdi - ammonisce - è uscita una proposta che consente di aprire una discussione di merito oltre le polemiche di queste settimane». E invita i radicali ad avanzarne una propria «rinunciando alla tentazione propagandistica di giocare ai buoni contro i cattivi, gli attivisti contro i desaparecidos e i digiunatori contro gli assessori». Dopo i botta e risposta di ier, comunque, un primo vis a vis tra socialisti e radicali ci sarà già oggi con Marco Pannella e Roberto Villetti che interverranno alle assise dei giovani socialisti a Tivoli.

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