L'inchiesta di Milano
L'interrogatorio di garanzia è iniziato attorno alle 15, alla presenza dei legali dell'alto funzionario dei servizi segreti, gli avvocati Luca Lauri e Luigi Panella. Mancini, accusato insieme con il generale Gustavo Pignero di concorso in sequestro di persona, viene ascoltato dal gip Enrico Manzi e dal procuratore aggiunto Armando Spataro. Mancini si è già dichiarato estraneo ai fatti e attraverso i suoi legali ha detto che non ha nulla a che fare con ciò di cui viene accusato, cioè il rapimento, per consegnarlo alla Cia, di Hassan Mustafa Osama Nasr, conosciuto come Abu Omar. È stato invece interrogato per sei ore, a partire dall'una, anche il vicedirettore di Libero Renato Farina, assistito dall'avvocato Grazia Volo. Le accuse di cui deve rispondere davanti al pm Maurizio Romanelli sono quelle di favoreggiamento: negli atti dei pm risulterebbe infatti che il giornalista, indicato dal Sismi come «fonte Betulla», avrebbe aggiornato il funzionario del Sismi sul presunto stato delle indagini sulle «rendition» italiane. Il verbale dell'interrogatorio è stato secretato. Nell'ordinaza di custodia cautelare si accusa di accondiscendenza nei confronti della Cia «del Sismi e dello stesso Governo Italiano (alla quale ben potevano fare risalire la decisione ultima di non ostacolare o impedire l'azione)». Mancini inoltre ha sollecitato ed effettuato «alcuni incontri con eminenti personalità politiche tenute all'oscuro del reale svolgimento della vicenda, nella verosimile prospettiva di sollecitare possibili interventi a proprio favore presso il direttore del Sismi generale Pollari» Intanto divampa la polemica magistrati-Parlamento. I consiglieri togati del Csm chiedono che l'organo di autogoverno dei giudici intervenga a tutela del pm milanese Armando Spataro oggetto di attacchi che reputano «delegittimanti» da parte dell'ex ministro della Giustizia Castelli e del presidente emerito della Repubblica Cossiga. Ma incassano la «bacchettata» della seconda carica dello Stato Franco Marini, che fa una nota per rimarcare «il fondamentale diritto dei parlamentari di esprimere, nell'esercizio delle proprie funzioni, opinioni e valutazioni su questioni che toccano l'interesse del Paese». Oltre che il commento caustico dello stesso Cossiga: Spataro «non ha bisogno di alcuna tutela- dice l'ex presidente- dopo che un covo di terroristi di Milano ed un sito web islamico ha osannato, ringraziandolo, all'arresto da lui disposto del capo del controspionaggio Mancini, che aveva sventato con i suoi agenti l'attentato islamico all Ambasciata italiana in Libano». La polemica interviene in una giornata già calda sul fronte dell'inchiesta sul rapimento di Abu Omar, con il ministro della Giustizia che nel pomeriggio smentisce l'intenzione che gli era stata attribuita da alcuni quotidiani di non voler firmare le richieste di estradizione per gli agenti Cia che la procura di Milano accusa del sequestro: «nessuna richiesta di estradizione ?, per il momento, giunta al mio ministero. Se domanda in tal senso arriverà, la valuteremo». La richiesta al Comitato di presidenza del Csm di aprire una pratica a tutela di Spataro viene sottoscritta da tutti i togati, che non fanno sconti ai due esponenti politici: le dichiarazioni di Castelli («il disegno è chiaro, vogliono dimostrare che l'esecutivo di Berlusconi partecipò al sequestro»).