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Ghedini «Decisione prevedibile»

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Lo ha detto l'avvocato Niccolò Ghedini che, insieme al collega Gaetano Pecorella, difende Silvio Berlusconi, dopo la decisione del gup Fabio Paparella che ha rinviato a giudizio l'ex presidente del Consiglio e altre persone nell'ambito dell'inchiesta Mediaset. Il legale del leader di Forza Italia ha aggiunto che durante l'udienza preliminare sono stati negati «in maniera sistematica i testimoni che avrebbero dimostrato l'estraneità di Silvio Berlusconi». Lo stesso Ghedini, nel corso dell'udienza preliminare, il 29 maggio scorso aveva chiesto il proscioglimento di Silvio Berlusconi «perché i fatti non sussistono». In subordine, Ghedini aveva chiesto il proscioglimento del suo assistito «per non aver commesso il fatto». «Si è dimesso da tutte le cariche il 26 gennaio del '94 - aveva spiegato Ghedini in una pausa dell'udienza -. Non ha mai fatto ingerenze nelle attività del gruppo. Ho citato inoltre testimonianze dalle quali risulta che Berlusconi aveva chiesto, nel '92, una riduzione dei costi per i diritti». Tra le altre richieste di Ghedini c'è che siano sentiti alcuni testi, in particolare l'imprenditore cinematografico Faruk Agrama per cui era stato predisposto l'interrogatorio con la formula dell'incidente probatorio. Altra richiesta la nullità dell'udienza preliminare per il mancato deposito di intercettazioni telefoniche.

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