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Mussi contestato dai manifestanti La Cdl: un tempo aiutò chi era contro di noi

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Il caso è arrivato in Aula alla Camera. A sollevare la questione, tra qualche protesta della Cdl, è stato il presidente dei deputati dell'Ulivo Dario Franceschini che ha fatto un appello alla Camera e al governo a far sì che siano garantiti sia il diritto a manifestare che quello di parlamentari e membri del governo a poter entrare, in sicurezza, a Montecitorio e Palazzo Chigi. Il suo intervento ha innescato un dibattito con l'intervento di tutti i partiti. Il presidente di turno, Giulio Tremonti, ha manifestato solidarietà a Mussi e dando poi la parola a un rappresentante per gruppo. La condanna dell'atto è bipartisan, ma dal centrodestra arrivano attacchi al governo per la mancata concertazione che ha portato i tassisti all«'esasperazione». Il primo a intervenire è il presidente di An, Gianfranco Fini, che condanna in modo «fermo, sincero ed esplicito» l'episodio, ma sottolinea anche che «quanto accaduto è frutto dell'esasperazione dei lavoratori». Stessa linea anche dal capogruppo azzurro Elio Vito che ricorda l'aggressione (quella del treppiede) a Berlusconi, ed evidenzia anche come Mussi (all'epoca vicepresidente della Camera), mentre gli studenti («protagonisti di un'aggressione a Gustavo Selva») nella scorsa legislatura manifestavano contro la riforma Moratti, fece portare loro delle bottiglie d'acqua. Vito propone di fare lo stesso con i tassisti sempre che la loro «legittima protesta» dovesse «proseguire in modo civile». Va giù duro anche il vicepresidente dei deputati della Lega, Andrea Gibelli, che chiede alla maggioranza di invitare i tassisti ad essere auditi in commissione. Alla fine Tremonti afferma che, se lo riterrà opportuno, il governo, proprio con Mussi, potrà riferire all'Aula su quanto accaduto.

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