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Il partito di Fini in campo con i tassisti che protestano Alemanno li spinge ad accettare la proposta di Bersani

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Il film della giornata comincia con la grande concentrazione al Circo Massimo. Fra i tassisti ci sono i dirigenti di An, Gianni Alemanno e Francesco Storace. Più tardi, quando una parte dei manifestanti riesce ad arrivare davanti a Palazzo Chigi, ad incontrarli si muovono anche Gianfranco Fini, Mario Landolfi e Maurizio Gasparri. In pratica, l'intero vertice di An. Fini riceve gli applausi dei manifestanti, che a Gasparri tributano altri apprezzamenti: «Grazie, sei unico», gli urlano. Storace chiede che il governo si impegni a non chiedere la fiducia sul decreto, Alemanno definisce «una vergogna» il provvedimento sulla liberalizzazione delle licenze dei taxi e assicura di voler fare di tutto perchè non siano approvati. La piazza risponde al Alemanno con un'ovazione: «Duce, duce» e «Alemanno sindaco di Roma». Più tardi, mentre il corteo fronteggia le forze di polizia a piazza Venezia e poi davanti a palazzo Chigi, Alemanno raccomanda che la protesta non degeneri in scontri e si appella al governo affinché apra un tavolo di trattative. Poi va in commissione Attività produttive della Camera, dove Bersani sta tenendo un'audizione. Al termine, un breve colloquio fra il ministro e Alemanno al quale Bersani consegna un foglio intestato del ministero. Mentre Alemanno legge la dichiarazione di Bersani alla piazza arriva l'aggressione a Mussi e subito dopo le parole di Sircana: nessun incontro se non s'interrompe questo genere di protesta. Ma a fine giornata arriva l'annuncio che il tavolo di discussione è stato convocato per domani. A darne notizia è lo stesso Alemanno. «Non sono il portavoce di Bersani, non ho nessuna simpatia per lui, sto dall'altra parte. Credo però sia giusto sospendere le agitazioni e da qui al 7 vi invito come amico ad accettare la proposta del Governo». Poi l'esponente di An sottolinea che «le cose accadute oggi in manifestazione non devono più accadere». L'ex ministro dell'Agricoltura resta fino a tarda serata vicino ai tassisti che, al Circo Massimo devono decidere se proseguire o meno la protesta. Quando Loreno Bittarelli annuncia la sospensione delle agitazioni è Alemanno a commentare a caldo. «Ha prevalso il senso di responsabilità da ambo le parti: i tassisti si sono impegnati a revocare ogni manifestazione di protesta, compreso il sit in previsto domani (oggi, ndr) davanti al Senato, dall'altra parte il ministro Bersani si è impegnato a convocare entro il 10 luglio un tavolo con la categoria, per cercare di trovare una soluzione condivisa», commenta a tarda serata l'ex ministro delle Politiche Agricole. E sempre in serata, ancora in clima di distensione, arriva una dichiarazione di Francesco Storace, pure lui di Alleanza nazionale: «L'applauso corale di solidarietà al ministro Mussi (la cui auto è stata colpita a calci) che ho sollecitato alle migliaia di tassisti radunati al Circo Massimo è la migliore testimanianza che si tratta di lavoratori per bene che hanno il diritto di essere ascoltati». Ma l'ex ministro della Salute ha anche chiesto al governo di evitare di porre la fiducia su questo provvedimento. Si va diffondendo sempre più la convinzione che anche in Parlamento settori del centrosinistra possano decidere di non votare per il decreto che liberalizza le licenze.

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