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Avvocati sul piede di guerra: 12 giorni di sciopero

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I legali si asterranno dalle udienze civili, penali e amministrative, assicurando solo i procedimenti urgenti e garantendo i servizi essenziali nel rispetto della normativa vigente. La protesta è stata annunciata attraverso un documento nel quale si sottolinea l'«indubbia gravità» della situazione determinata dall'approvazione del decreto che, secondo gli avvocati, contiene «violazioni di diritti e prerogative anche costituzionalmente protetti». Al governo i legali chiedono di stralciare dal testo «la parte che riguarda la professione forense, nonché le norme che dispongono riduzioni degli stanziamenti per la giustizia». E assicurano sin da ora la disponibilità «a definire con il ministro della Giustizia un testo di riforma della professione forense, una volta stralciate le parti del decreto legge che riguardano le professioni». Il documento è stato approvato dall'Assemblea generale degli ordini forensi che si è tenuta a Roma alla presenza del Consiglio nazionale forense, dell'Organismo unitario dell'Avvocatura, della Cassa Forense e delle Associazioni forensi. Tecnicamente l'Assemblea ha deliberato il piano generale di mobilitazione con l'astensione dalle udienze, dando mandato poi all'Oua e alle Associazioni forense di procedere all'«immediata convocazione» della protesta. Al di là della manifestazione del 21, l'Assemblea ha invitato gli ordini forensi a «indire immediatamente assemblee locali e distrettuali per assumere ulteriori iniziative di contrasto» del decreto. Appresa la notizia il ministro Clemente Mastella ha subito ribadito la propria disponibilità «a proseguire sulla strada del confronto e del dialogo per definire quali possano essere le vie da seguire nella riqualificazione degli ordini professionali». «Se per spiegarsi sarà necessario arrivare presto ad un incontro - ha detto Mastella -, io sono pronto sin da ora».

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