Il ministro avverte «Se continua così appoggio esterno»
L'Udeur non esiterà a settembre ad uscire dal governo limitandosi all'appoggio esterno «se le cose nella maggioranza continueranno così», annuncia Clemente Mastella, dopo aver riunito l'ufficio politico del partito. Il ministro della Giustizia indica in due punti le ragioni del «disagio» del Campanile: la deriva pacifista di alcuni parlamentari Verdi e comunisti, pronti a disertare il voto del decreto che rifinanzia la missione italiana a Kabul; e le invadenze di campo nelle competenze del ministro Guardasigilli, visto che le misure sulla competitività toccano gli ordini professionali, soprattutto le regole che disciplinano lo status di avvocati e notai rivendicate da dicastero di via Arenula. Tutto è stato condiviso e sottoscritto all'unanimità dall'ufficio politico del partito. Ma non è il presidente del Consiglio Romano Prodi il bersaglio di Mastella. Piuttosto, il collega ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani, visto che il documento approvato dall'ufficio politico contiene un appello proprio al premier affinchè si faccia «carico del disagio dell'Udeur». «Non possiamo essere gli unici - si legge nel documento - a dare quotidianamente prova di lealtà verso il governo, mentre gli altri pensano al proprio orticello». In sostanza il mal di pancia di Mastella nasce da quelle che vengono definite «troppe chiacchiere inutili e dannose per il Paese e per l'immagine stessa della coalizione visti l'eccesso di distinguo in libertà di alcuni alleati, soprattutto in politica estera, bioetica e riforma delle professioni». Afghanistan. Se il governo verrà battuto al Senato sulla questione dell'Afghanistan grazie anche agli otto senatori ribelli dlel'ala radicale dell'Unione, questo significa che la maggioranza non c'è più e l'Udeur ne prenderà dunque ufficialmente atto. Ma al di là dell'esito dello scrutinio, c'è pure una questione di metodo da risolvere: la pace si costruisce tutti insieme perchè non ci sono da un lato i pacifisti e dall'altro chi la guerra la vorrebbe. «Ricordiamo agli alleati - rivendica il documento dell'ufficio politico dell'Udeur - che sul tema della pace noi, da credenti impegnati in politica, non accettiamo lezioni, convinti che la pace si raggiunge con scelte politiche responsabili. Sull'Afghanistan si rischia di far venire meno la maggioranza avviandone la decomposizione». Professioni. Per quanto riguarda invece le liberalizzazioni annunciate dal ministro Pierlugi Bersani, Mastella sottolinea che gli ordini professionali sono una «specificità del ministro Guardasigilli». «E rimangono tali - ha aggiunto - fino a quando io sto al governo. Non ci possono essere continue espropriazioni di titolarità che mi toccano una volta con un ministro, un'altra volta con un altro. Non si annuncia in maniera poco sobria il sovvertimento delle professioni che sono di mia competenza. Se altri la pensano diversamente - precisa il leader dell'Udeur - si accomodino, possono prendere il mio posto». La protesta di Mastella è stata corredata in serata da una nota dello stesso ministero della Giustizia: il sottosegretario Luigi Scotti è stato incaricato di «procedere in tempi brevi alle audizioni preliminari dei rappresentanti degli ordini professionali per avviare un disegno di legge con la collaborazione dei ministri interessati». Come dire, spiega lo stesso Guardasigilli, che le decisioni sugli ordini professionali spettano a Via Arenula. «Almeno - conclude l'uomo di Ceppaloni - finchè al governo ci sono io».