Federfarma: un giorno senza medicine
Il Consiglio di presidenza, convocato in riunione permanente, ha deciso una serie di iniziative di protesta, tra le quali una giornata di chiusura delle farmacie di tutta Italia, in una data che sarà decisa dall'Assemblea nazionale nei prossimi giorni. Nel frattempo Federfarma chiede un incontro urgente al Presidente del Consiglio Romano Prodi. In un comunicato, Federfarma stigmatizza duramente il fatto che le misure siano state varate, dopo un blitz notturno, senza la concertazione preannunciata più volte dallo stesso premier e senza tenere minimamente conto delle proposte formulate dai farmacisti per migliorare il servizio e ridurre i costi a carico dei cittadini. Tali proposte avevano ricevuto, già in campagna elettorale, l'apprezzamento di Prodi, del ministro della Salute e del ministro per l'Attuazione del programma che oggi da atto del positivo confronto avviato in campagna elettorale. Il governo «preferisce stare dalla parte dei più forti». È il commento del presidente della Federfarma Giorgio Siri. Da Siri anche un duro giudizio rispetto al metodo utilizzato dal governo: «Il metodo - ha detto - smentisce di fatto la volontà più volte ribadita in queste settimane dal ministro della salute Turco di voler operare all'insegna della massima condivisione degli obiettivi da parte delle istituzioni e degli operatori». Federfarma denuncia, inoltre, che la decisione «è stata presa senza tener conto che era stato preannunciato un tavolo di concertazione con gli operatori». Secondo Siri, dunque, «le prime decisioni del governo in materia di farmaci sembrano orientate più a pagare una cambiale a grandi gruppi economici che a tutelare la salute dei cittadini, dimenticando che in ballo non ci sono tanto prerogative delle farmacie». Le decisioni, infatti, ha aggiunto, «accolgono le richieste della Coop di poter vendere i farmaci nei propri supermercati e delle multinazionali che operano nel settore farmaceutico di creare catene commerciali di farmacie».