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Blocchi spontanei dei driver a Milano

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I tassisti milanesi, che aderiscono allo sciopero nazionale dell'11 luglio, li definiscono «lo specchio della preoccupazione legittima» della categoria. Una preoccupazione, affermano, che «si sta sempre più aggravando in carenza di una chiarificazione da parte del ministro Bersani e che rischia di produrre effetti dirompenti sia sull'ordine pubblico sia a livello sociale». Si preannunciano giorni difficili per chi vuole muoversi in taxi in città. L'11 luglio tutti incroceranno le braccia, ma già ieri molti dei 4.855 conducenti hanno preferito non accettare corse, con conseguenti disagi in aeroporti e stazioni. Lo stesso potrebbe avvenire nei prossimi giorni. I tassisti hanno infatti manifestato l'intenzione di proseguire con questa sorta di sciopero informale. Alla Stazione Centrale si è verificato anche qualche episodio di tensione, con scambi di accuse tra l'ala più dura del presidio e quei pochi tassisti che continuavano a caricare passeggeri. La giornata non lavorativa, tuttavia, ha impedito che si verificassero eccessivi disagi, nonostante la corsa ai saldi. Pochi, infatti, erano in fila per prendere un taxi. Ieri le organizzazioni sindacali che aderiscono al coordinamento taxi italiano si sono riunite in via Messina, dove si trova l'ufficio auto pubbliche del Comune di Milano, e, dopo una riunione di tre ore (con circa 200 tassisti che aspettavano l'esito dell'incontro), hanno confermato l'adesione allo sciopero nazionale.

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