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La stangata allarma la sinistra Le confederazioni bocciano i tagli

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I previsti tagli su previdenza, pubblico impiego, scuola, sanità ed enti locali hanno infatti destato forte preoccupazione tra le confederazioni che mettono le mani avanti: non era questo il programma del governo, il risanamento - ricordano - dovrà andare di pari passo con equità e sviluppo. Anche per questo i leader sindacali guardano con attenzione ad un nuovo incontro, chiarificatore, con il governo: «siamo già off limits. Ci aspettiamo una politica economica chiara su cui confrontarci, su cui convergere o divergere», dice il leader della Cisl, Raffaele Bonanni. «Ogni giorno c'è un annuncio, un allarme riferito alla scuola, alla sanità, ai contratti pubblici, alle pensioni», e «si trasmette al Paese un messaggio forte di precarietà ed allarme. Non mi sembra il modo giusto per affrontare i problemi del risanamento tenendo conto dell'equità, della coesione e dello sviluppo», sintetizza il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani. L'organizzazione sindacale considera infatti «sbagliata» l'ipotesi di una «cura pesante» per i conti pubblici che incida con tagli in settori «sensibilissimi» come quelli della sanità e della previdenza, e chiede al Governo «equita» nelle prossime manovre. La Cgil, insomma, è disponibile a misurarsi su «misure di sostegno alla ripresa economica. Altri scenari non possono che registrare la nostra assoluta contrarietà», chiarisce la segretaria confederale Marigia Maulucci. Padoa-Schioppa «deve parlarci di evasione fiscale e contributiva, di rendite poco tassate e del secondo modulo fiscale», avverte anche il numero uno della Cisl che, riguardo alle anticipazioni del ministro ribadisce: «noi non siamo d'accordo con una manovra fatta così. Parlare di tagli a sanità, scuola e pensioni non mi sembra corrisponda al programma del governo. Mi pare ci sia continuità con il governo precedente».

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