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«Spoglio dopo la partita degli azzurri»

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Ma il Viminale boccia la proposta dell'ex ministro Calderoli

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Con una lettera indirizzata al ministro dell'Interno Giuliano Amato, il "Comitato del Sì per la libertà" aveva chiesto che le operazioni di spoglio delle schede del referendum confermativo della riforma costituzionale avessero inizio a partire dalle 20. «Lo spoglio delle schede e l'attività degli uffici di sezione per il voto sul referendum si sovrapporranno - avevano spiegato Andrea Pastore, presidente del Comitato e il segretario Aldo Brancher - alla partita degli ottavi di finale dei mondiali di calcio, che vedrà impegnata la nazionale italiana». «Considerando che saranno centinaia di migliaia le persone impegnate ai seggi e negli adempimenti degli uffici di sezione per le operazioni di scrutinio è più che certo e assolutamente grave il rischio che vi siano pericolosi disservizi e problemi operativi nel funzionamento della macchina elettorale». E subito il leghista Roberto Calderoli aveva chiesto la convocazione urgente del Consiglio dei Ministri «per l'emanazione di un decreto legge che vada a modificare la procedura e gli orari previsti per le operazioni di scrutinio». L'idea non era piaciuta al centrosinistra. «Per Calderoli sono dei coglioni anche gli scrutatori - ha affermato Massimo Donadi, capogruppo Italia dei Valori alla Camera - evidentemente ritenuti talmente incompetenti e inaffidabili da venir meno a un loro dovere istituzionale a causa del tifo calcistico». Ieri in serata il «no» del Viminale. Nessun rinvio delle operazioni di spoglio del Referendum per la coincidenza con la partita di lunedì prossimo dell'Italia. «Lunedì - si legge in una nota - i seggi del referendum chiuderanno alle ore 15 e subito dopo, come previsto dalla legge, cominceranno le operazioni di scrutinio che dovranno proseguire senza interruzioni. Poco dopo, alle ore 17, avrà però inizio la partita Italia-Australia, determinando una delicata sovrapposizione». Il Viminale ha quindi inviato una circolare a tutti i prefetti affinché vi sia una «garbata ma ferma opera di sensibilizzazione sui presidenti delle sezioni elettorali, in modo da evitare qualunque interferenza dovuta alla - pur comprensibile - aspirazione degli scrutatori di seguire la partita tifando per la nazionale».

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