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La devolution a rate: subito il federalismo, il taglio dei deputati nel 2016

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È il timing dell'attuazione della riforma Costituzionale oggetto del referendum. In caso di vittoria del sì, il primo capitolo a entrare in vigore sarà quello delle nuove competenze regionali. Si tratta dell'articolo che regola la ripartizione delle competenze tra Stato e Regioni. Dal giorno successivo al referendum, le Regioni avranno potestà esclusiva quattro nuove materie: assistenza sanitaria, organizzazione scolastica, programmi scolastici di interesse regionale, polizia amministrativa regionale. Una iniezione di nuovi poteri, temperata però dalla norma che salvaguarda l'interesse nazionale: il governo potrà bloccare quelle leggi regionali che a suo giudizio vanno contro l'interesse del Paese. A entrare subito in vigore ci sono altre norme: tra le altre l'abbassamento da 50 a 40 anni dell'età necessaria per diventare presidente della Repubblica. DAL 2011. Dalla prossima legislatura, secondo la riforma votata dalla Cdl, vedrà la luce il Senato federale. Per la prima elezione, però, resta invariato sia il numero dei senatori (315) sia l'età (sarà ancora necessario aver compiuto 40 anni). Ai senatori sono affiancati 40 rappresentanti delle regioni e degli enti locali, che non hanno però diritto di voto. Sempre nel 2011 entrano in scena i deputati a vita (solo 3 ma sempre di nomina presidenziale). Ma la novità maggiore è quella del «superpremier». Il capo del governo non si chiama più presidente del Consiglio, ma primo ministro. Dirige l'attività del governo, nomina e revoca i componenti del suo governo, ottiene la fiducia solo dalla Camera. Inoltre può sciogliere le Camere; la sua maggioranza può reagire trovandogli un successore, ma la norma antiribaltone vieta di prendere voti di partiti di altre coalizioni. Nella Corte Costituzionale aumenta di una unità il numero dei membri di nomina politica. Quattro saranno nominati dal presidente della Repubblica, quattro dalla magistratura, tre dalla Camera e quattro dal senato federale. Infine scatta il l'obbligo del referendum confermativo per le modifiche alla Costituzione (oggi è previsto solo se le modifiche vengono approvate a maggioranza semplice). DAL 2016. Dopo altri cinque anni dalla scadenza della prissima legislatura, sarà operativa la riduzione del numero dei parlamentari. Secondo la riforma, saranno 175 in meno: la Camera passa da 630 a 500 e il Senato da 315 a 252. L'età per essere eletti al Senato passa da 40 a 25 anni.

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