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Bossi promette battaglia «Apriremo fronti di lotta»

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Castelli invita gli elettori alle urne. L'assenteismo del popolo del centrodestra potrebbe essere dannoso

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Lo ha detto all'interno di un'intervista, ribadendo la linea dura della Lega, in caso di una bocciatura referendaria. Ma mette un paletto: «Non useremo il fucile, anche se c'è in giro gente che comincia a non poterne più e a diventare pericolosa». Il Senatur, quindi, assicura che «lombardi e veneti sono popoli buoni» e morigerati ma avverte: «La gente semplice è anche spiccia e non riesce a capire perché deve continuare a vivere in questo meccanismo semischiavista in cui il nord non ha nessun peso né nella scuola né nella magistratura». Quindi, ha aggiunto il leader del Carroccio «è sempre più difficile fare politica, andare dal popolo a parlare di equilibrio e democrazia, quando poi tutti vedono che, democraticamente, non passa niente». E anche se non si spinge a ipotizzare gli altri fronti di lotta in caso di vittoria del «no», il Senatur ha «paura del peggio», nel caso in cui, la devolution, non dovesse passare. «Se non si fanno le riforme - spiega - prima o poi l'alternativa sarà la galera. Meglio non imbarcarsi in una via del genere, che è senza uscita». Ma, conclude Bossi, «sono convinto che alla fine ce la faremo. Democraticamente, è sperabile, con il referendum. E comunque con il tempo, perché le buone ragioni vincono sempre, alla fine». «Voglio lanciare un appello pressante ai cittadini, affinché domenica e lunedì vadano a votare per il referendum. Affinché convincano parenti e amici ad andare a votare. Perché è una grande occasione storica e perché, se passasse il "no", per trenta anni non si parlerebbe più di riforme istituzionali» ha detto, intervistato da Radio Padania, il capogruppo della Lega Nord al Senato, Roberto Castelli. «Purtroppo - ha aggiunto Castelli sempre a proposito del referendum - non c'è stato dibattito sul merito della riforma e non ci sono stati giudizi sul testo in questione. Si è piuttosto assistito a una sorta di dialogo tra sordi nei dibattiti politici in tv. E questo pesa, perché non si può pensare che tutti i cittadini abbiano il tempo e il modo di leggersi i 53 articoli modificati». Le ragioni del «sì» e quelle del «no» verranno esposte oggi a «Controcorrente», che affronta il tema del referendum costituzionale, al centro della puntata in onda dalle 22,35. Quindi, l'approfondimento di Sky Tg24, condotto da Corrado Formigli, mostrerà il mondo della Lega Nord alla vigilia del voto e quattro contributi, due per comitato, spiegheranno il perché bisogna votare "sì" e perché bisognerebbe votare "no", secondo le opinioni di una e dell'altra parte politica.

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