Bassolino, Ds: «Nessuno ha capito ancora cosa possa essere la polizia amministrativa regionale»
Il premier - intervistato dal Tg5 - riconosce come proposte positive della devolution varata dal precedente esecutivo sia la riduzione del numero dei parlamentari, sia il principio del decentramento amministrativo. Ma ricorda che, la proposta della riduzione dei parlamentari — era stata già fatta dal centrosinistra in maniera più incisiva — con la proposta di un taglio che porterebbe il numero dei deputati a quattrocento. Per il resto, prosegue il presidente del Consiglio la riforma attuale arriva «al punto di non avere più un servizio sanitario per tutti gli italiani». Inoltre, porta a una «ricomposizione degli organi dello Stato che è un vero caos». «Il presidente della Repubblica è ridotto ad essere un notaio che non firma neanche, mentre i compiti di Camera e Senato si sovrappongono con problemi di armonizzazione difficili da risolvere». Prodi conclude sottolineando di come non si possa «riscrivere la Costituzione in una notte. È una cosa seria e soprattutto — ha concluso — bisogna farlo con una larga maggioranza». «Il prossimo 25 giugno gli italiani voteranno per decidere le regole fondamentali su cui si basa la vita della nostra Repubblica». Lo afferma Antonio Bassolino, presidente della regione Campania. «Si tratta - prosegue l'esponente della Quercia - della battaglia più importante tra quelle che abbiamo combattuto finora, in questa lunga fase elettorale. Le ragioni del "no" vanno ben al di là delle appartenenze politiche e convinceranno anche tanti elettori che hanno votato centrodestra alle ultime elezioni. In particolare, per quanto riguarda sanità, istruzione e sicurezza si rischia il caos istituzionale. Le competenze fondamentali in materia di Sanità - sottolinea Bassolino - sono già stata trasferite alle regioni. Il vero nodo è quello delle risorse. Lo stiamo vedendo in questi giorni: i criteri di ripartizione squilibrati e la mancanza di regole condivise rendono urgente un nuovo patto tra i diversi livelli istituzionali, per bilanciare risanamento e investimenti. Scuola: la sfida con i nuovi scenari globali richiede la capacità di aprirsi al mondo. E noi cosa facciamo? Sprechiamo tempo e risorse per far spazio a chiusure localistiche. Infine — aggiunge Bassolino — siamo molto preoccupati anche sul fronte sicurezza. Nessuno ha ancora capito cosa sia la polizia amministrativa regionale. Il vero problema è far dialogare tra loro i corpi già presenti sul territorio, e non dare vita a ulteriori frammentazioni».