L'Unione si conferma nelle grandi città

Ieri, infatti, si sono svolti i ballottaggi per le elezioni amministrative che hanno visto al voto i cittadini di 55 comuni sopra i 15mila abitanti fra cui cinque città capoluogo di provincia (a Carbonia e Cagliari in Sardegna, e a Ragusa in Sicilia, si è invece votato per il primo turno). L'affluenza è stata bassa (meno del 65%) e i dati sembrano confermare la tendenza delle politiche con la Cdl che tiene al Nord e in Sicilia e l'Unione che pur conquistando i grandi capoluoghi (Rovigo, Catanzaro, Caserta e Salerno), perde Belluno. Scambio alla pari. Il dato più significativo è probabilmente quello che ha visto i due Poli scambiarsi vicendevolmente, due amministrazioni del Nord. A Belluno, infatti, la Cdl ha spodestato il centrosinistra che reggeva l'amministrazione uscente. Celeste Bortoluzzi, sostenuto dall'intero centrodestra, ha sconfitto con il 53,7% il portacolori dell'Unione, il sindaco uscente Ermanno De Col, fermo al 46,3%. Ma, contemporaneamente, anche a Rovigo c'è stato un passaggio di testimone. Un passaggio che sa dibeffa. La Cdl ha infatti ceduto il comune al centrosinistra che con Fausto Merchiori sul sindaco uscente Paolo Avezzù. Ma lo scarto è minimo: secondo i dati del Viminale entrambi i candidati sarebbero al 50% e la distanza tra loro sarebbe di soli 15 voti. Divisi si vince. Il centrosinistra vince anche là dove si presentava diviso. È il caso di Salerno dove Vincenzo De Luca, reduce da un duro braccio di ferro con i Ds e gli alleati di centrosinistra, ha battuto (anche grazie ai voti della Cdl) il candidato ufficiale del centrosinistra Alfonso Andria. Anche a Caserta, al primo turno, erano stati due i candidati del centrosinistra. Ma al secondo l'Unione si è ricompattata e ha permesso all'ingegnere Nicodemo Petteruti (dopo 9 anni) di vincere contro il prefetto Paolino Maddaloni, candidato della Cdl. Diversa ma non troppo la vicenda elettorale a Catanzaro. Il sindaco Olivo, candidato ufficiale del centrosinistra e sponsorizzato dal governatore Loiero, ha avuto la meglio contro il candidato del terzo polo, Cimmino, sostenuto però anche da Udeur e Italia dei Valori, due partiti al centro di un duro scontro in sede di giunta regionale. La Sicilia dice Cdl. Il risultato non è ancora ufficiale, ma dai primi scrutini, la partita per la presidenza della provincia di Trapani sembra chiudersi a favore del candidato della Cdl ed ex sottosegretario agli Interni Antonino D'Alì. Quando sono state scrutinate 357 sezioni su 452, infatti, D'Alì è al 55,2% contro il 44,7% del suo avversario l'ex deputato dell'Udc Massimo Grillo. Ragusa, invece, unico capoluogo di provincia tra i 28 comuni chiamati alle urne in Sicilia, dovrà attendere il ballottaggio per sapere chi sarà il sindaco tra Franco Poidomani del centrosinistra (45%) e Nello Di Pasquale della Cdl (35%), che si sono lasciati alle spalle gli altri cinque candidati. Cagliari conferma Floris (FI). Anche qui i dati non sono ancora ufficiali anche se i numeri delineano una vittoria di misura per l'Unione, con la conquista di 2 dei tre comuni in ballo. Certo, il dato politico che emerge da questo turno di voto amministrativo in Sardegna, segnala comunque una conferma che diventa anche una piccola rivincita per la Cdl. A Cagliari, infatti, si profila un successo al primo turno di Emilio Floris, sindaco uscente di Forza Italia. A più di un terzo delle sezioni scrutinate (67 su 179) il sindaco uscente ha il 54,1%, contro il 38,2% di Gian Mario Selis, il candidato dell'Unione di centrosinistra e sardista.