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Ballottaggi disertati dagli elettori

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La media nazionale dell'affluenza alle 22 è stata infatti del 46,4%, contro il 54,4% registrato nelle precedenti elezioni politiche. Ma i ritardatari, che oggi hanno ancora tempo per recarsi ai seggi fino alle 22, possono contare anche sulla mattinata di domani, con la riapertura delle urne dalle 7 alle 15. Non è andata meglio sul fronte dell'affluenza a Cagliari e Carbonia in Sardegna, dove il ripescaggio di alcune liste ha determinato uno slittamento del primo turno di 15 giorni. La giornata di sole sembra aver fatto preferire mare e spiagge ai seggi, tanto che alle 19 aveva votato solo il 30,5% degli aventi diritto, contro il 56% del 2001, quando però si votava in un solo giorno. A Cagliari l'affluenza è stata del 29,5% contro il 55,5% del 2001; a Carbonia del 35,3% contro il 58,4% del 2001. Ma anche in Sicilia, dove - dopo la vittoria di Salvatore Cuffaro alle regionali del 28-29 maggio scorsi - si rinnovano le amministrazioni di 28 comuni e della Provincia di Trapani, gli elettori non si sono finora recati in massa alle urne. Secondo la rilevazione dell'assessorato regionale agli Enti locali, a Ragusa, unico capoluogo siciliano dove si vota, alle 19 aveva votato il 40,11%, mentre alla stessa ora la percentuale per le provinciali a Trapani si è fermata al 31,57%. Quanto ai cinque capoluoghi che vanno al ballottaggio, alle 19 è stata Rovigo ad avere il record dell'affluenza con il 49,9%, sempre meno però del 53,7% del primo turno. Seguono Belluno (46,2%), Salerno (48,4%), Caserta (44,7%) e Catanzaro (42,7%). Da registrare a Caserta alcune polemiche ai seggi, per la presenza di persone che continuavano a distribuire volantini propagandistici per entrambi i candidati della Cdl e dell'Unione e di rappresentati di lista a sostegno del primo che sui cartellini di riconoscimento, oltre al simbolo del partito, ne avevano anche la foto. Ma clima teso anche nei pressi di un seggio di Salerno, in prosecuzione di una campagna elettorale molto accesa tra il diessino Vincenzo De Luca, sostenuto da due civiche, ed Alfonso Andria (Margherita) candidato ufficiale dell' Unione. De Luca avrebbe inveito contro tre rappresentanti di lista perchè mostravano un badge con un simbolo nel quale figurava il nome dell'avversario, chiedendo poi l'intervento delle forze dell'ordine per allontanarli.

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