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E VENNE il giorno dell'esternazione-choc di Clemente Mastella, neoministro della Giustizia: «Entro fine ...

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Per l'ex esponente di Lotta Continua, riconosciuto, dopo dieci anni di processi, mandante dell'omicidio del commissario Luigi Calabresi, e condannato a 22 anni di carcere, si avvicina, dunque, il provvedimento di clemenza. «La Corte Costituzionale - ha spiegato Mastella - ha stabilito che sia il presidente della Repubblica a concedere la grazia, ma per quello che mi riguarda come ministro della Giustizia, io sono pronto a mettere la mia firma». Sofri, che non ha mai chiesto la grazia, «è una persona molto malata - dice il Guardasigilli - a cui si può offrire un gesto di spontanea umanità». Il Guardasigilli ha affermato inoltre che andrà a illustrare i motivi della sua decisione ai familiari del commissario Calabresi. «Spiegherò - ha continuato - che concedere la grazia come gesto di umanità a un uomo che vive gravi problemi di salute non significa automaticamente scomodare la categoria del perdono. Una categoria che attiene solo alla libera coscienza di ognuno». Un'eventuale grazia nei confronti di Adriano Sofri «mi sembrerebbe conforme anche allo stile di vita della famiglia Calabresi». Interpellato a margine di un incontro con il Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, Mastella ieri è tornato sull'argomento: «C'è stata una sentenza della Corte Costituzionale secondo cui la parola ultima è del Capo dello Stato. Per quanto mi riguarda, laddove richiesto e in base alla procedura, tenuto conto delle condizioni di salute di Sofri e delle sue enormi difficoltà, non sarei alieno ad avviare l'iter della grazia affinché poi il Capo dello Stato definisca il tutto». Inoltre il ministro della Giustizia ha anche intenzione di inviare, a breve, il decreto di grazia per Ovidio Bompressi al Quirinale. L'ex di Lotta Continua è condannato a 22 anni di carcere per l'omicidio Calabresi. In questo modo Mastella ha fatto intendere che la prima mossa - dopo la sentenza della Corte costituzionale che ha annullato il veto del suo predecessore Castelli rispetto alla decisione dell'ex capo dello Stato Ciampi di concedere la grazia a Bompressi - sarà la sua. Presso gli uffici di via Arenula si è già messo a punto il decreto di grazia per Bompressi da inviare al Quirinale. L'iter del procedimento riparte, infatti, dal punto in cui si è arrestato nel novembre del 2004 quando l'ex guardasigilli Castelli inviò al Quirinale una lettera in cui spiegava i motivi per cui non era sua intenzione controfirmare un atto di grazia per Bompressi. Quel veto del ministro leghista è stato all'origine del conflitto sollevato da Ciampi dinnanzi alla Corte Costituzionale che, proprio qualche settimana fa, ha annullato la lettera di Castelli ed ha chiarito che il potere di grazia spetta al Capo dello Stato e che il ministro della Giustizia non può porre alcun veto ostacolando la procedura. La procedura ora riparte, viene sottolineato in ambienti del ministero della giustizia. È intenzione del ministro Mastella controfirmare l'atto di grazia dopo che il presidente Napolitano avrà firmato il decreto stesso.

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