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È un atto di riconciliazione, applausi a destra e a sinistra

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«La famiglia Calabresi rispetterà la decisione del Capo dello Stato» ha afatto sapere il legale della famiglia del commissario Calabresi, Luigi Li Gotti, tramite il quotidiano online «Affaritaliani.it». «Alla luce della sentenza della Corte costituzionale l'atto del ministro è un atto dovuto. Non può rifiutarsi di istruire una pratica - ha aggiunto il legale - In questo caso si tratta di pratiche pendenti bloccate dal ministro precedente che aveva ritenuto di non dare loro corso». La famiglia Calabresi come prenderà un eventuale atto di clemenza per Sofri? «Da sempre ha detto che mai avrebbe discusso una decisione del Capo dello Stato in considerazione dell'alto rispetto istituzionale che ha» ha concluso Li Gotti. Un «atto dovuto»: così Fausto Bertinotti. Per il presidente della Camera, si tratterebbe anche di «un atto di civiltà giuridica e di civiltà "tout court". Penso che abbiamo accumulato un ritardo, e prima si determinerà questo atto e meglio sarà io credo per tutti». La decisione del ministro della Giustizia Clemente Mastella di recarsi dalla famiglia Calabresi per spiegare i motivi di concessione della grazia entro l'anno ad Adriano Sofri viene ritenuta «scelta saggia» da Luigi Manconi (Ds), neo sottosegretario alla Giustizia: «Da molti anni l'atteggiamento di Adriano Sofri, con le parole e con i fatti, rivela un sentimento di grande rispetto nei confronti della famiglia Calabresi». La grazia non come provvedimento di clemenza ma come «strumento di liberazione di un innocente». È questa la posizione dell'avvocato Carlo Taormina, parlamentare di Forza Italia, secondo il quale si potrà «rimarginare una piaga politica che si trascina da anni. La grazia è normalmente concessa ai colpevoli e per questa ragione Sofri, che colpevole non si ritiene, non l'ha mai chiesta. Questa volta, però la grazia si rivolge ad una persona la cui responsabilità per l'assassinio del commissario Calabresi, non è stata provata». «Le parole del ministro della Giustizia Clemente Mastella favoriscono finalmente uno sbocco positivo della vicenda di Adriano Sofri, dopo i freni posti negli scorsi anni da Castelli» ha affermato il senatore Massimo Brutti, responsabile Giustizia dei Ds. «La concessione della grazia a Sofri dopo un lungo periodo di carcerazione, anche tenendo conto della personalità del condannato e del suo pensiero, corrisponde a ragioni di equità». «La Dc è favorevole alla grazia a Sofri. Si proceda in questo senso senza se e senza ma. Non si tratta di carità cristiana, ma di un atto che andava formalizzato già qualche mese fa» ha affermato il segretario della Democrazia Cristiana Gianfranco Rotondi. «La grazia a Sofri è un importante atto di discontinuità rispetto al ministro Castelli». A dichiararlo è Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, l'associazione che si batte per i diritti nelle carceri, che ha aggiunto: «Auspico che sulla questione ci sia accordo tra il presidente Napolitano e il ministro Mastella per poter velocizzare la concessione della grazia. Sarebbe un importante segnale di apertura del Governo sull'amnistia, dopo l'annuncio di Prodi».

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