Torino resta a sinistra e conferma Chiamparino
«La mia è una vittoria che si delinea con proporzioni molto grandi. Sono nato al Borgo Mercato di Moncalieri nella periferia della periferia di Torino. Se penso a dove sono arrivato, con il 66% dei torinesi che mi ha dato la propria fiducia, questa è la gratificazione più bella che potessi avere. Ora ho un solo obiettivo: cercare di corrispondere a questa fiducia straordinaria» ha commentato Sergio Chiamparino i risultati delle urne che lo hanno attestato al 66% dei suffragi, contro un 29% circa del suo avversario Rocco Buttiglione. S'è poi affacciato dal balcone del Municipio per un'apparizione di pochi secondi. È scattato l'applauso dei torinesi radunati. Il capoluogo piemontese ha registrato un alto astensionismo, rispetto alle ultime amministative ha votato il 18% in meno dei cittadini. «Hanno scelto il sindaco che in questi anni ha saputo ridare fiducia alla città. Ridare fiducia a Torino è stato il nostro lavoro più grande, e lo abbiamo fatto con le Olimpiadi invernali, con l'accordo Fiat e realizzando la prima linea della metropolitana». E a chi gli chiedeva anticipazione: «Gli obiettivi della mia seconda giunta - ha detto - non si differenzieranno molto da quelli della prima: abbiamo un grande patrimonio su cui investire per andare avanti sulla strada che abbiamo intrapreso». Incassa la sconfitta il candidato sindaco del centrodestra Buttiglione: «Il muro contro muro contro il governo Prodi non ha pagato. Il nostro elettorato ha dimostrato di non gradire molto la drammatizzazione dello scontro, ma di aspettarsi che la Cdl dia battaglia al governo Prodi nelle aule parlamentari» ha spiegato. Buttiglione ha pure sottolineato che «in questa campagna elettorale si poteva fare di più da molti punti di vista a cominciare dalla scelta di un candidato che è stato indicato a due giorni dai termini della scadenza delle candidature. «Ho offerto la mia candidatura per evitare che il centrodestra andasse diviso».