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Non c'è voglia di cambiare, vince Iervolino

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È appena stata rieletta sindaco, ma il primo pensiero di Rosa Russo Iervolino è per Silvio Berlusconi, l'ex presidente del Consiglio sceso in campo personalmente per cercare di strappare Napoli al centrosinistra. Da piazza Municipio, dove l'Unione ha deciso di festeggiare l'ufficialità della vittoria («Non mi aspettavo un margine così ampio» dice la Iervolino), il riconfermato sindaco della città attacca: «Domani mattina alle nove si ricomincia, qui ha vinto la passione che si ha dentro, l'attaccamento per la città, il legame con il territorio. Come vole vincere Berlusconi se non ha niente di tutto questo? Che ne sa Berlusconi del dolore di Napoli? Che ne sa della nostra città? Ha promesso solo regali fasulli». Regali che non hanno permesso al candidato sindaco della Cdl, l'ex questore Franco Malvano, di andare oltre il 40% (gli ultimi dati lo davano al 37% con la Iervolino al 58,1%). E Malvano non nasconde la sua amarezza: «Sono deluso e amareggiato anche per gli schiaffi e le calunnie di questi giorni. Ho cercato invano di parlare di programmi, ho atteso inutilmente un confronto con la Iervolino». Un peso l'ha avuto certamente l'astensionismo record. A Napoli hanno votato due elettori su tre: il 66,6%. Molto meno del 68,2% del 2001 e ancora peggio delle ultime politiche, quando votò il 73,6% degli aventi diritto. Ma sulle Amministrative di ieri si stende anche l'ombra della camorra con il codazzo di polemiche e veleni (ieri si è saputo che, nei giorni scorsi, la figlia del sindaco Iervolino ha ricevuto una lettera contenente un proiettile). È anche per questo che, subito dopo la rielezione, la Iervolino torna alla carica. Quasi incurante del fatto che la Direzione antimafia abbia già arrestato cinque esponenti del clan Faiano che avrebbero inquinato la campagna elettorale nei Quartieri Spagnoli favorendo due candidati alle Municipali della Margherita (il partito della Iervolino) il sindaco promette misure drastiche per fare pulizia. «Sto raccogliendo altre prove - dice - e quando le avrò tornerò alla Procura».

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