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Prodi a Bruxelles per chiedere aiuto

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Solo quando la situazione sarà definita in ogni particolare, si sottolinea a Palazzo Chigi, si potranno fare delle «proposte che comporteranno delle scelte» e trattare con l'Ue un piano di rientro del deficit. Il premier italiano oggi incontrerà i verici dell'Unione, Josè Manuel Durao Barroso, Franco Frattini, Xavier Solana e Jean Claude Juncker. Poi il premier belga Guy Verhofstadt. La sua sarà una vera e propria «missione apripista» per lanciare una strategia complessiva di contatti che passerà per l'Ecofin della prossima settimana, al quale parteciperà Tommaso Padoa-Schioppa, ma anche per il vertice italo-britannico del 2 giugno a Roma, quello italo-tedesco del 14 giugno a Berlino, e la sessione estiva del Consiglio europeo, sempre a giugno, a Bruxelles. Una strada lunga e per certi versi tortuosa perchè dalla prima lettura delle «carte» dei conti non sembra uscire niente di buono. Ma se saranno confermate quelle ipotesi che fissano il rapporto deficit-pil intorno al 4,5%, come molti temono, solo allora il premier ed il ministro dell'Economia potrebbero valutare seriamente la possibilità di «prepararsi» a chiedere a Bruxelles un po' di tempo in più per il rientro al 3%, forse un anno spostando, quindi, la data inizialmente prevista dal 2007 al 2008. Ipotesi, appunto, tutte da studiare quando sarà chiusa «l'istruttoria» sui conti. Sicuramente, qualsiasi strategia verrà adottata l'obiettivo rimane quello di convincere l'Europa, documenti alla mano, che il nostro paese è in grado sia di riportare sotto controllo la spesa pubblica, sia di rilanciare la sua economia. Un progetto che sarà confermato nel Documento di programmazione economica e finanziaria il cui varo è previsto entro il mese di giugno. In questo quadro, e ragionando con i dati ora in possesso, l'Esecutivo non penserebbe ad una manovra correttiva ma piuttosto ad una corposa finanziaria per il 2007. Insomma, ad una manovra annuale più pesante. Sullo sfondo la volontà di rilancio di una Ue «forte» e di una nuova «Costituzione» continentale. Le politiche europee rappresentano una «stella polare» dell'iniziativa di Romano Prodi. Ed è con questo spirito che il Professore si prepara ad incontrare Tony Blair tra pochi giorni e poi, entro giugno, tutti gli altri leader europei: Dalla Merkel a Berlino, fino a Chirac a Parigi e a Zapatero a Madrid. In particolare con Francia e Spagna i colloqui non potranno non toccare la questione della politica mediterranea.

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