In 20 milioni per scegliere i poteri locali
270comuni (di cui 26 capoluoghi di provincia). In particolare, dei 19.516.023 elettori, gli uomini sono 9.365.318 e le donne 10.150.705. Le sezioni sono in tutto 23.136, aperte domenica 28 maggio dalle ore 8 alle ore 22 e lunedì 29 maggio dalle ore 7 alle ore 15. Sono le cifre aggiornate del Viminale che ricorda anche che «in caso di effettuazione del turno di ballottaggio per l'elezione dei presidenti di provincia e dei sindaci di comuni, si voterà domenica 11 giugno, sempre dalle ore 8 alle ore 22 e lunedì 12 giugno, dalle ore 7 alle ore 15». Si voterà solo nella giornata di domenica 28 maggio per le elezioni del presidente della Regione e dell'Assemblea regionale siciliana e per i Comuni di Ayas, in Valle d'Aosta e di Peio, in provincia di Trento. Tra le grandi città andrà alle urne Roma, con 2.546.804 cittadini residenti, in cui si vota per le elezioni comunali, seguita da Milano (1.256.211 residenti), Napoli (1.004.500) e Torino (865.263). Invece Briga Alta, nella provincia piemontese di Cuneo, con le sue 62 persone residenti è il comune meno abitato tra quelli chiamati a rinnovare la guida della propria amministrazione locale, insieme a Massello, una cittadina di 74 residenti, in provincia di Torino. Nel Lazio, oltre alla Capitale, si voterà in 13 cittadine maggiori: Alatri, Anagni, Cassino, Sora, Fondi, Terracina, Ariccia, Ciampino, Civitavecchia, Genzano Di Roma, Marino, Mentana e Pomezia. Ancora, seggi aperti in tre comuni più grandi sia in Umbria che in Abruzzo, rispettivamente a Città di Castello, Assisi, Gubbio e Lanciano, Vasto e Roseto degli Abruzzi. Nelle Marche invece, i comuni più abitati chiamati a votare saranno quelli di Ancona, Castelfidardo, Falconara Marittima, San Benedetto Del Tronto e Fermo. Scendendo verso Sud, in Campania, oltre a Napoli, la città più abitata in cui si voterà sarà Salerno (138.188 residenti). Alle cittadine maggiori si aggiungono poi i 1142 più piccole. A Cagliari il voto è slittato all'11 e 12. In base ai i primi dati del Ministero dell'Interno, la provincia con il maggior numero di elettori sarà quella di Treviso, che vedrà alle urne 707.625 persone, di cui 343.790 uomini e 363.835 donne, a tenere il passo sono la provincia di Reggio Calabria con 511.327 votanti, di cui 246.854 uomini e 264.473 donne e quella di Pavia con 436.281 elettori, di cui 207.968 maschi e 228.313 femmine. Il voto potrà essere espresso «tracciando un segno sia su uno dei contrassegni di lista sia sul nominativo del candidato alla carica di sindaco collegato alla lista votata. In tal modo il voto si intenderà parimenti attribuito al candidato sindaco e alla lista a esso collegata; tracciando un segno di voto sul rettangolo recante il nominativo alla carica di sindaco e un altro segno di voto su una lista di candidati consiglieri non collegata al candidato sindaco prescelto (c.d. voto disgiunto)». «L'elettore - spiega il Viminale - potrà altresì manifestare un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale, segnando, sull'apposita riga stampata sulla destra di ogni contrassegno di lista, il nominativo del candidato preferito appartenente alla lista prescelta, senza dover apporre alcun altro segno di voto sul relativo contrassegno, sempre che l'elettore non si sia avvalso della facoltà di esprimere il voto per un candidato sindaco diverso da quello collegato alla lista del candidato consigliere prescelto». L'elettore «potrà altresì manifestare un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale, segnando sull'apposita riga stampata sulla scheda il nominativo (di regola solo il cognome) del candidato preferito appartenente alla lista compresa nel medesimo riquadro, senza dover apporre alcun altro segno di voto sul relativo contrassegno. In tal modo - rileva il Viminale - il voto si intenderà attribuito, oltre che al singolo candidato a consigliere comunale, anche alla lista cui il candidato appartiene nonchè al candidato alla carica di