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Prodi paga la prima cambiale a Confindustria

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Il governo accelera sul taglio di cinque punti del cuneo fiscale. Il Dpef il vero banco di prova

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Il Prof adesso deve ricambiare il favore, tagliando, come promesso, il cuneo fiscale di cinque punti percentuali. Il presidente degli industriali, Luca Cordero di Montezemolo, giovedì glielo ha ricordato, invitando l'esecutivo a fare «scelte coraggiose» e ricordando l'importanza dell'abbattimento «di dieci punti percentuali nel corso della legislatura, cinque dei quali subito» del cuneo fiscale. Ora il governo deve mantenere quanto promesso. E Prodi, il giorno dopo il freddo confronto con Montezemolo, spinge sull'acceleratore per accontentarlo. Questo, in sostanza, il messaggio che filtra dalle indicazioni dell'esecutivo per la predisposizione del calendario dei lavori parlamentari inviate ai presidenti di Camera e Senato dal ministro per i Rapporti col Parlamento e le Riforme, Vannino Chiti. Tra gli altri temi toccati, oltre al Dpef (primo vero banco di prova per l'Unione da presentare entro il 30 giugno) che conterrà anche le linee guida per il taglio del cuneo fiscale, i provvedimenti per sopperire alla carenza di approvigionamento del gas e la radicale modifica dei criteri di assegnazione dei diritti tv degli eventi sportivi, dell'inappellabilità e della legge «ex Cirielli», della riforma Moratti e della legge Bossi-Fini sull'immigrazione. Queste le priorità del governo. L'agenda di Prodi è, di fatto, tutta incentrata sulla veloce demolizione di quanto fatto in cinque anni di legislatura dal governo Berlusconi. Gran parte delle annunciate riforme di Prodi, non sono altro che la radicale eliminazione dei provvedimenti del governo Berlusconi. Unica eccezione, la legge Biagi sulla quale l'Unione è più divisa che mai, il fronte sindacale appare spaccato e Confindustria spinge per l'introduzione di ammortizzatori sociali, mantenendo però praticamente immutato l'impianto portante congegnato dal giuslavorista. Cuneo fiscale Il Professore mette al primo posto tra le priorità del governo il taglio di cinque punti percentuali del cuneo fiscale. Una promessa agli industriali fatta in campagna elettorale e ricordata ieri l'altro dal presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo. Avanti tutta, dunque. Sulle modalità di copertura del mancato gettito derivante, invece, è ancora buio pesto. La preoccupazione è che i soldi per attuare la diminuzione del cuneo fiscale vengano trovati mettendo le mani nelle tasche degli italiani. Alzando le tasse, insomma. Il governo intende introdurre anche un credito d'imposta per le imprese nelle aree svantaggiate che assumono stabilmente nuovi lavoratori o stabilizzano lavoratori precari. Scuola Per quanto concerne l'istruzione i ministri competenti, recita il documento, «provvederanno alla rimodulazione dei tempi di attuazione del secondo ciclo della riforma della scuola e alla correzione dei decreti sulle nuove classi di laurea e sulla programmazione triennale 2007-2009». Per quanto riguarda il secondo ciclo di istruzione si prevede di elevare l'obbligo di istruzione gratuita fino a 16 anni (superando la canalizzazione precoce prevista dalla Moratti) e di utilizzare metodologie didattiche rispettose delle diverse forme di intelligenza e dei diversi gradi di apprendimento. Dovrebbe esserci una parziale conferma dell'articolazione in licei con una più netta distinzione tra licei generalisti e licei tecnici e un rilancio della filiera tecnica. Tra i propositi del governo, anche quello di rivedere la composizione delle commissioni per gli esami di maturità. Per quanto riguarda l'università, il ministro Mussi ha spiegato di voler riemettere rapidamente il decreto relativo alle nuove classi di laurea, in modo che tutte possano partire dal 2007. Quanto al provvedimento sulla programmazione triennale, secondo il ministro, così come è formulato avrebbe «effetti collaterali indesiderati». Diritti tv In linea con quanto dichiarato dai ministri dello Sport e delle Comunicazioni,

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