E Berlusconi dimentica l'Isola

E senza dubbio il grande assente è stato il Cavaliere. Silvio Berlusconi, infatti, sembra essersi fermato a Napoli. Il leader del centrodestra non è mai approdato sull'Isola a sostegno del governatore uscente, Salvatore Cuffaro. Secondo i maligni s'è defilato dallo scontro interno a Forza Italia che ha animato le ultime ore prima del voto. Nel centrodestra, la candidatura di Gianfranco Micciché al Parlamento siciliano ha portato a galla, infatti, la frattura tra due correnti all'interno del partito del Cavaliere. Una fazione fa a capo all'ex ministro; l'altra al presidente dei senatori azzurri, Renato Schifani. Uno scenario a cui va aggiunta la nuova leadership del partito in Sicilia che non vede più Micciché, ma Angelino Alfano con a fianco il suo vice, Giuseppe Postiglione, europarlamentare e portavoce degli azzurri a Bruxelles. Come dire che da Palermo il baricentro di FI si è spostato tra Agrigento e Catania. Lo scontro, in particolare, è tra Micciché e il capogruppo uscente all'Assemblea siciliana, Dore Misuraca, sostenuto da Schifani, per l'appunto, ma anche dal presidente della provincia di Palermo, Francesco Musetto, che vorrebbe candidarsi a sindaco del capoluogo siciliano al posto dell'uscente azzurro Diego Cammarata, appoggiato da Micciché, il quale ammette questa frattura: «Della spaccatura tra me e Schifani non solo si parla, ma c'è». Comunque, l'ex ministro è fiducioso in una ricucitura dopo il voto. G. Min.