Il leader centrista
difende la Bossi-Fini «La sanatoria è da irresponsabili»
Da Torino, dove si trovava per partecipare ad una manifestazione elettorale in favore del candidato sindaco della Cdl Rocco Buttiglione, l'ex presidente della Camera ha colto l'occasione per criticare, anche duramente, le ultime esternazioni dei ministri del governo Prodi. Il tutto senza rinunciare a qualche frecciatina nei confronti dei suoi alleati («Da parte di Buttiglione c'è stata un'azione di supplenza per tutto il centrodestra»). Il primo a finire nel mirino di Casini è stato il neoministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero che mercoledì aveva annunciato la regolarizzazione di 480mila immigrati. «Evocare una sanatoria per gli extracomunitari - ha detto il leader dell'Udc - è da puri irresponsabili. Fare una simile proposta significa incentivare gli arrivi di extracomunitari che in questi giorni si stanno riproducendo a centinaia sulle isole italiane». Quindi è stata la volta del ministro dei Trasporti Alessandro Bianchi e della politica del governo sulla Tav. «Sulla Tav - ha aggiunto Casini - c'è un tasso di confusione e approssimazione troppo grande per un governo europeo come dovrebbe essere quello di Prodi». Mentre a far scattare le critiche nei confronti di Bianchi sono state soprattuto le frasi del neoministro su Bush e Castro («Bush ha i paraocchi, Castro mi emoziona») pubblicate ieri dal Corriere della Sera. Parole, che Casini ha definito senza timopri «vergognose». «Sono idee alate - ha continuato - Bush è un leader che possiamo contestare, ma è eletto dal popolo, non mi risulta che Fidel Castro abbia mai vinto un'elezione in cinquant'anni». Poi, l'ex presidente della Camera ha parlato anche di Calciopoli e di Juventus. «Come italiani e come sportivi - ha detto - non è possibile pensare di privarsi della nobiltà e della tradizione della Juventus. Le malefatte private possono e debbono essere sanzionate dalla legge. Se c'è stato malaffare le prime vittime sono stati i tifosi e la Juventus stessa». L'ultime parole Casini, le ha riservate ad un po' di sana polemica. Parlando della candidatura di Buttiglione ha detto: «A Torino c'era una forte suggestione che stava per concretizzarsi: quella di non disturbare il manovratore. Per questo è stata salvifica la candidatura di Buttiglione perché finalmente si è realizzato un confronto politico senza il quale una città degrada».