Damiano tende la mano: «È l'inizio della concertazione»
Il presidente del Senato Franco Marini ha sottolineato l'invito «a mettere un alt a questi toni alti e a volte rissosi di campagna elettorale che non finiscono mai. C'è un interesse del Paese». Al governo la relazione di Montezemolo è piaciuta e sono arrivati commenti positivi. Per Enrico Letta il discorso del presidente della Confindustria indica che «il dialogo tra Governo e imprenditori è cominciato molto bene. È un fatto molto importante che lascia ben sperare per il futuro». Stesso apprezzamento dal ministro Cesare Damiano: «Mi pare che l'inizio del dialogo e della concertazione cominci a farsi strada». Rutelli sottolinea la priorità indicata dagli industriali «della crescita economica e della competitività da realizzare con la massima coesione sociale». Il ministro Antonio Di Pietro sottolinea invece che c'è «qualche omissione che si deve recuperare». Per il Verde Paolo Cento «l'intervento rivendica l'autonomia dalla politica e dai governi. Credo che per un dialogo vero e non ipocrita tra pari governo e politica devono rivendicare con altrettanta forza l'autonomia da Confindustria». Soddisfatto il segretario Ds Piero Fassino che elogia Confindustria come «interlocutore forte con cui realizzare concertazione sociale e condivisione di obiettivi per far ripartire subito l'economia». Ma la sinistra radicale prende le distanze. Per Oliviero Diliberto «il governo non deve cedere alle pressioni di Confindustria che punta solo a difendere i suoi interessi». Nel centrodestra Claudio Scajola ritiene che Montezemolo «è stato molto avaro di riconoscimenti per le cose fatte dal Governo Berlusconi in cinque anni di bassa crescita economica mondiale». Roberto Maroni insiste sulle dichiarazioni relative ala Legge Biagi, «ottime e coraggiose. Sarebbe un danno grave per l'occupazione e le imprese cancellarla». Il sindacato ha apprezzato il richiamo alla concertazione. Per il leader della Cgil Guglielmo Epifani «ora si tratta di trovare punti di lavoro in comune». Per il segretario della Cisl Raffaele Bonanni «è importante il richiamo alla politica di concertazione come metodo. Ma Montezemolo non può solo chiedere». Anche al segretario dell'Ugl Renata Polverini è piaciuto il richiamo alla concertazione. Il leader della Uil Luigi Angeletti afferma che la «riduzione del cuneo fiscale non va utilizzata a vantaggio delle imprese». Secondo l'amministratore delegato di Banca Intesa, Corrado Passera dal discorso di Montezemolo è arrivato «un forte no al declino ed un sì per lavorare insieme». Critiche invece da Cesare Romiti per il quale è stata una «relazione lunga e complicata. L'unica che mi è piaciuta è stata quella di Bersani che ho trovato concreta». Più polemico l'ex presidente della Confindustria Antonio D'Amato: «Un ennesimo autogol. Una relazione vaga e non ha indicato quelle che sono le priorità fondamentali su cui confrontarci per il rilancio della competitività». Al presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, non è piaciuto il passaggio in cui si parla del settore del commercio. «Francamente - afferma Sangalli - ho trovato ingenerosa la lettura del rapporto tra commercio e liberalizzazioni. Perchè proprio il commercio è stato oggetto fin dal '98 di una delle poche riforme liberalizzatrici fatte nel Paese. E l'effetto concreto ed oggettivo, certificato dall'Istat, è andato tutto a vantaggio dei consumatori».