Napolitano dà i voti al Cavaliere

Un fenomeno che si riflette anche sull'elettorato. Ma è ora di voltare pagina. Lo ha dichiarato il neopresidente della Repubblica al settimanale francese «L'Express». Sull'Italia, Napolitano sostiene che «deve» saper sormontare la sue divisioni, «e può farlo basandosi sui valori costituzionali». In questi anni - sostiene - «il bipolarismo è stato concepito come un sistema nel quale chi ha la maggioranza è onnipotente. Questo significa guerra totale, incomunicabilità assoluta, nessun impegno comune. Ora, a mio avviso, il principio maggioritario non è la dittatura della maggioranza. Esiste un altro concetto, più civile, di rispetto tra le coalizioni presenti, malgrado le loro differenze. Il clima deve cambiare nel parlamento e nel paese». Tornato in parlamento nel 2005 come senatore a vita dopo averlo lasciato nel 1996, Napolitano afferma di «essere rimasto impressionato dal cambiamento di clima», dove «nessuno ascoltava nessuno, un vero dialogo tra sordi». E spiega: «La maggioranza mancava di aperture, non cercava di capire gli argomenti dell'opposizione. Da parte sua, questa non voleva sentire nulla dato l'atteggiamento perentorio della maggioranza. Questo era veramente molto negativo sia per i diritti dell'opposizione sia per il parlamento stesso, indebolito nelle sue prerogative. Anche il Paese è rimasto colpito. Mai abbiamo avuto un simile confronto; con a volte dell'astio. Il mio obiettivo è di favorire il disgelo, di fare in modo che si parli, che si ascolti, che ci si opponga in modo corretto e ragionevole». Ora per Napolitano bisogna «rilassare» l'Italia, «superare l'interpretazione accanita della bipolarismo e del principio maggioritario». Su Silvio Berlusconi il presidente sottolinea che «non ha contestato» la qualità della sua candidatura, ma gli ha «fatto capire che non avrebbe potuto sostenerla davanti al suo elettorato». Sulla sua elezione il Presidente dice che anche se lui stesso pensava «di essere troppo anziano per occupare una simile funzione»; ma, aggiunge, vedendo «lo stato di divisione del Paese e il fatto che si sia meglio capita la mia candidatura rispetto a quella di qualcuno di giovane e più "politico", non potevo rifiutare». Sull'Europa, Napolitano ha affermato che «non si è avuta la sensazione di un impegno veramente coerente da parte del governo Berlusconi» e auspica che questo atteggiamento cambierà con il nuovo esecutivo. Infine, concludendo l'intervista, il capo dello Stato rileva che ora il presidente del consiglio Romano Prodi «deve fare del suo meglio per superare queste fragilità e governare. Una delle sue qualità è la pazienza. È capace di unire, e ciò può risultare la sua carta migliore in questa situazione. Penso abbia buone possibilità di riuscirci».