«La Turco vuole omicidi più veloci»
Il quotidiano contro la sperimentazione della pillola abortiva
Lo era l'altro ieri dopo le aperture ai Pacs espresse dal neoministro della famiglia Bindi. Lo era ieri, dopo le parole di Livia Turco, ministro della Sanità, che ha dichiarato «di essere favorevole alla sperimentazione della pillola Ru486, il farmaco che provoca l'aborto». Certo, l'Osservatore Romano non riporta ufficialmente il pensiero della Santa Sede - non tutti gli articoli vengono rivisti dalla segreteria di Stato e anzi la stessa segreteria lascia una certa autonomia al direttore Mario Agnes - eppure la seconda puntualizzazione in due giorni effettuata nei confronti di due ministri del nuovo governo testimonia la particolare attenzione con la quale l'azione della coalizione del centrosinistra viene guardata Oltretevere. L'Osservatore Romano non ha usato ieri mezze parole. Si è rivolto direttamente ai neoministri e ha chiesto loro di avere un po' di cautela soprattutto quando in ballo vi sono materie così delicate. «Nessuna novità scientifica è arrivata rispetto a questo che è diventato ormai un "omicidio a cuor leggero"- ha scritto l'Osservatore riferendosi alle parole della Turco sulla Ru486 - si tratta solo di dare alla donna la possibilità di scegliersi l'arma. Semmai un'arma più veloce dà all'omicida la consolazione di non pensarci sù più di tanto. Per non parlare poi dell'uso di un farmaco che da abortivo si può facilmente trasformare per le sue caratteristiche in contraccettivo. E a poco serve assicurare che la sperimentazione avverrà nello spirito della legge 194. La richiesta di cautela - conclude L'Osservatore - dovrebbe essere accolta almeno per non ferire la sensibilità di chi non ha in merito la stessa opinione del ministro. Su temi come questi, invece di esercitare subito la tanto agognata potestà politica, occorrerebbe verificare le diverse sensibilità dei governanti».