Il rischio è una fuga di capitali all'estero

Se le norme sulla tassazione delle rendite finanziarie scoraggeranno gli investimenti azionari molte aziende torneranno a creare le loro holding di controllo all'estero. Questo il punto di vista di Paolo Moretti, presidente della fondazione Luca Pacioli, l'organismo di studio del consiglio nazionale dei ragioneri. «L'armonizzazione delle rendite finanziarie era prevista dalla riforma della legge fiscale» dice Moretti a Il Tempo. Il problema è però relativo alla possibilità che vengano tassate le plusvalenze dei passaggi di pacchetti di azioni tra le aziende. Certo lo scorso anno l'esenzione fiscale sui guadagni facili da parte degli immobiliaristi che scalavano le banche destò scalpore. Ma la norma che fu sfruttata in quel modo, in realtà, è presente in tutte le legislazioni europee e la sua introduzione in Italia serviva a evitare che le imprese italiane si trasferissero all'estero. Ed è quello che probabilmente rifaranno se le disposizioni del nuovo governo diventassero più penalizzanti. Stessa cosa per la tassa di successione. «Occorre che il governo faccia almeno un'indagine per sapere se è conviene ripristinarla visto che per accertarla e riscuoterla lo Stato spende molto» spiega Moretti