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Prodi: 9 viceministri, abbiamo fatto presto

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«Questa sera (ieri, ndr) avevamo soprattutto la ridefinizione delle competenze dei diversi ministeri e non è che fosse un lavoro semplice. Ci sono ricomposizioni di ministeri precedenti e divisioni di altri ministeri. Abbiamo fatto presto e abbiamo approvato la lista dei sottosegretari che domani mattina alle dieci giureranno» ha spiegato Prodi al termine del Consiglio dei ministri che ha aggiunto: non ci sono state sorprese, abbiamo accelerato di un giorno. «I viceministri - ha continuato - non vengono nominati adesso, giurano come sottosegretari e poi verranno nominati viceministri. Comunque li abbiamo scelti. Sono nove e poi ne definiremo un altro, quello per gli italiani all'estero. Abbiamo scelto la via più seria di incontrare tutti i nostri parlamentari eletti all'estero e di chiedere a loro di indicare la persona più adatta per questo compito nuovo e anche difficile. Dopo la riunione con loro - conclude Prodi - definiremo la persona che avrà la delega». Torna Enrico Micheli, nominato dal Consiglio dei ministri sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai servizi, è un ritorno. Micheli era già stato sottosegretario alla presidenza del Consiglio in tre governi di centrosinistra: il primo governo Prodi, il secondo D'Alema e il governo Amato. Nel primo governo D'Alema invece, era stato ministro dei Lavori Pubblici. Nato a Terni il 16 maggio del 1938, Enrico Micheli è sposato, ha due figli, è laureato in giurisprudenza a Siena. Micheli ha cominciato la sua attività all'Alitalia nel 1963, per poi passare all'Intersind e all'Iri, dove si è consolidata la collaborazione con Prodi. All'Iri Micheli è arrivato nel 1980 come vicedirettore responsabile delle relazioni industriali e ha ricoperto diversi incarichi fino a diventare, nel giugno 1993, direttore generale. È stato anche vicepresidente della Banca di Roma e Cassa di Risparmio di Roma Holding e membro della giunta confederale della Confindustria. Micheli è iscritto all'Ordine dei giornalisti e ha scritto diversi romanzi. Tutti e tre i premier della XIII legislatura lo hanno scelto come sottosegretario alla presidenza del Consiglio grazie alle sue riconosciute doti di equilibrio e di mediazione e alle ottime relazioni con il mondo sindacale ed industriale.

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