Bonanni (Cisl): «Sul Prodi-bis giudizio sospeso»
Il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, sospende il giudizio sul nuovo governo Prodi. E trattiene il disappunto quando gli viene chiesto della mancata nomina a ministro dell'ex leader della Cisl, Sergio D'Antoni. «No comment» è il laconico commento. «Quello che ci interessa adesso è vedere cosa farà l'Esecutivo ai primi appuntamenti importanti». Quali? «Innanzitutto il problema dei conti pubblici e della riduzione del debito e del deficit. Per porre rimedio ci sono solo due strade da percorrere». Ci spieghi dove porta questo bivio? «La prima strada è quella del taglio della spesa sociale, che noi ostacoleremo in tutti i modi. Per trovare le risorse, invece, riteniamo che sia necessario percorrere la via della lotta all'evasione fiscale e al lavoro irregolare. In aggiunta credo sia opportuno aumentare la tassazione delle rendite finanziarie». Altri banchi di prova? «L'impostazione del modello concertativo. È fondamentale un approccio che riporti al dialogo costruttivo imprese, sindacati e istituzioni». Cosa si aspetta dal nuovo ministro del Lavoro, Cesare Damiano? «Non voglio nessun privilegio per il sindacato, anzi spero che il nuovo ministro adotti un atteggiamento super partes e aiuti le parti sociali a trovare accordi». E gli interventi per il Sud? «Ci aspettiamo una svolta. Prodi conosce bene i meccanismi dell'Ue, con la sua autorevolezza dovrebbe andare a Bruxelles e ottenere una fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno» Intanto alcuni esponenti del nuovo Governo hanno già demolito il progetto del Ponte di Messina. «Sul Ponte si può anche discutere purché, nell'eventualità che non venisse realizzato, i soldi stanziati siano dirottati su altre infrastrutture fondamentali per lo sviluppo del Meridione»