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Tribune elettorali «difficili» senza il visto del Viminale

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Proprio in previsione di questa importante tornata elettorale amministrativa, la Rai si sta preparando a mandare in onda (su Rai Due, intorno alle 17 e a partire da lunedì 22 maggio) una serie di Tribune elettorali. La stesura del calendario — a quanto si apprende — è quasi conclusa ma sarebbero davvero parecchi i problemi per i dirigenti Rai. Il primo riguarda le liste degli aventi diritto a partecipare alle trasmissioni: di solito le individua il Ministero dell'Interno (spettano alle liste che interessano almeno un quarto degli elettori nazionali), comunicandole poi alla commissione di Vigilanza che a sua volta le gira a viale Mazzini. Ebbene, in questo momento sia le poltrone del Viminale sia quelle di San Macuto sono di fatto vacanti. Ecco dunque che la Rai si sta facendo carico di individuare il numero delle liste aventi diritto. Sarebbero 24 al momento, da ospitare in sei tribune elettorali (ad ognuna partecipano quattro rappresentanti). Un'operazione da fare in punta di piedi per evitare le solite polemiche di Palazzo da parte degli esclusi. Proprio per questo il presidente Claudio Petruccioli, forte della sua esperienza di garante alla guida della Vigilanza, avrebbe intenzione di sottoporre all'approvazione dell'Autorità per le comunicazioni il calendario delle tribune. Solo dopo il timbro di Corrado Calabrò, dunque, si darà inizio al «valzer amministrativo».

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