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I vescovi: siamo in sintonia con Napolitano

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Il richiamo ai valori cristiani e il riconoscimento del ruolo della Chiesa i punti più apprezzati

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Lo ha spiegato È quanto ha voluto puntualizzare ieri il segretario generale della Cei Giuseppe Betori intervenendo a margine dei lavori della 56esima assemblea generale dei vescovi italiani in corso in Vaticano. Si tratta di principi da sempre difesi dalla Chiesa e che sono un invito alla riflessione soprattutto per quelle anime più laiciste della maggioranza che con forza, durante la campagna elettorale, hanno cercato consenso in un elettorato poco propenso a riconoscersi nelle parole della Chiesa. Betori, riprendendo le parole che l'altro ieri erano state pronunciate dal presidente della Cei, cardinale Camillo Ruini, ha annunciato che la Chiesa non prenderà posizione in merito al prossimo referendum sulla riforma costituzionale e ha quindi confermato che sui temi che stanno a cuore alla Chiesa i vescovi esprimono «attenzioni e preoccupazioni» ma non si può parlare certo «di un programma di governo, perchè la Chiesa non dà un programma né detta un'agenda, ma raccomanda da sempre queste attenzioni». Alla maggioranza di governo come anche all'opposizione, la Chiesa italiana ha riproposto, come già aveva più volte sottolineato in altri interventi lo stesso Ruini, la necessità che venga posto in essere un dialogo effettivo in nome dell'interesse generale del Paese. E in questo senso, i vescovi si sentono in piena sintonia con quanto affermato l'altro ieri dal neocapo dello Stato Napolitano e con quanto, in altre occasioni, aveva affermato Ciampi. Il discorso di Napolitano è piaciuto ai vescovi oltre per il suo richiamo al dialogo anche per altre tre sottolineature: il riconoscimento del ruolo della Chiesa, del valore pubblico della sua azione e il valore dato alle radici cristiane sia in rapporto al nostro Paese che all'Europa. Ribadendo un concetto già espresso da Ruini sul patrimonio dell'identità e dei valori cristiani, ieri i vescovi in una breve nota diffusa sull'agenzia Sir - che questo è «un elemento assolutamente strategico, in cui l'affermazione dei valori cristiani diventa affermazione dei più elementari e concreti valori umani, che laicamente tutti possono riconoscere, sostenere e promuovere». Quanto al meridione, secondo Betori «serve attenzione alle agenzie educative, come la scuola, per la quale occorre una effettiva parità». Si tratta di una «sfida decisiva per l'Italia. Ci sono tutte le energie per vincerla ma servono più proposte e una maggiore comunione delle Chiese per fare voce comune come è accaduto dopo i recenti fatti che hanno visto la diocesi di Locri colpita. Queste - spiega Betori - sono le preoccupazioni dei vescovi e non il programma di un governo».

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