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Casini: «Un generale che perde cerca sempre un colpevole»

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E l'ex presidente della Camera e leader dell'Udc replica, piccato. «Quando un generale perde una battaglia ha l'esigenza di cercare un colpevole e quando si esaminano le responsabilità è più facile fare il conto di quelle altrui rispetto alle proprie». E poi aggiunge duro: «Non dimentichiamo che i nostri due milioni e mezzo di voti sono stati sottratti alla Margherita, non a Forza Italia, e se non ci fossero stati l'Unione vinceva 45 a 55. Considerarci una palla al piede è fuori dalla realtà». Immediate le reazioni. Cauto il commento di Maurizio Gasparri (An), che indica tra i responsabili anche l'ex titolare dell'Economia, l'azzurro Giulio Tremonti: «Lo sfogo di Berlusconi è giustificabile. Anch'io non ho ancora capito a che è servita quella crisi. Tuttavia, nonostante credo siano stati responsabili un po' tutti, ricordo che la stabilità di questa coalizione è stata straordinaria. Anche se la Cdl ha passato troppo tempo a discutere al proprio interno, io francamente preferisco vedere il bicchiere non solo mezzo pieno, ma pieno per i tre quarti. Anch'io credo che una coalizione più coesa avrebbe recuperato quei pochi voti di scarto. Ma questo - insiste Gasparri - è dovuto ad una condotta generale, al carattere di Tremonti e alle reazioni degli altri partiti. Insomma, ad un eccesso di discussione al quale io più volte ho cercato di sottrarmi». Infine, anche il capogruppo della Lega alla Camera Roberto Maroni implicitamente getta la croce su Via due Macelli rilanciando il feeling profondo tra il Cavaliere e Umberto Bossi: «Basta aver letto i giornali questa estate - commenta - per capire con chi ce l'ha Berlusconi. Certamente non con la Lega che da sempre crede in Berlusconi e continua a farlo».

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