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Udeur verso l'appoggio esterno

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I centristi tuonano: «Nessuno ha sinora riconosciuto il nostro ruolo»

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«Siamo del tutto insoddisfatti di come si sta evolvendo la trattativa per la formazione del nuovo Governo», hanno affermato, in una dichiarazione congiunta, i capigruppo di Camera e Senato dei Popolari-Udeur Mauro Fabris e Nuccio Cusumano, che hanno aggiunto che, in assenza di risposte adeguate alle richieste del partito, «non ci resta che limitarci ad appoggiare dall'esterno questo governo». «Nessuna risposta, fino ad ora - hanno proseguito nel loro intervento - è arrivata alle nostre proposte: un concreto riconoscimento al ruolo politico del nostro partito all'interno della coalizione di centrosinistra e il suggerimento, in un'alleanza composita com'è quella dell'Unione, di applicare nell'attribuzione dei ministeri lo stesso criterio cui ricorse la Dc nei suoi anni migliori e consistente nell'attribuirsi il cinquanta per cento dei dicasteri, lasciando agli alleati l'altro cinquanta per cento. Ci era sembrata, e ci sembra una proposta ragionevole». Alle richieste dell'Udeur, il leader del centrosinistra Prodi ha sempre risposto tiepidamente, anzi, non ha proprio risposto. «Ma il silenzio di queste ore - hanno conclus Fabris e Cusumano - ci induce a credere che quella proposta non la si voglia accogliere. Da domani (oggi ndr)sono convocati in permanenza direzione e ufficio politico e, in assenza di risposte positive da parte degli alleati, non ci resta che limitarci ad appoggiare dall'esterno questo governo». Intenzione seria o semplice minaccia per influenzare le scelte del Professore e dei partito maggiori dell'Unione? Entrambe delle due ipotesi è possibile. Da un lato, infatti, può darsi che davvero Mastella e i suoi colleghi di partito indendano chiamarsi fuori dalla partita. Dall'altro, può ben darsi che la dichiarazione congiunta di Fabris e Cusumano sia un modo per mettere pressione a Prodi. L'appoggio esterno, d'altro canto, può rappresentare un rischio molto elevato per il centrosinistra. Quel che salta agli occhi è che Mastella vuol far pesare, e molto, il suo 1,5% ottenuto alle politiche di aprile. Una percentuale che può anche sembrare irrisoria, e in altri tempi lo sarebbe stato, senza la quale tuttavia le porte di Palazzo Chigi non si sarebbero mai schiuse al Professore. Adesso l'Udeur vuol mietere il proprio raccolto, magari ottenendo considerazione e un ministero importante. Altrimenti ci sarà l'appoggio esterno, con ciò che ne consegue. Cioè una futura crisi di governo, magari su temi delicati quali pacs e famiglia. Cosa che ha indotto il leader dell'Udc Casini a dire ieri l'altro: «Penso che presto saremo di nuovo chiamati a governare». Una possibilità non remota. Dan. Dim.

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