Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Quando diceva: «La lista? Ce l'ho in tasca»

Esplora:
default_image

Per il presidente del Consiglio in pectore doveva già essere pronta il 5 maggio scorso

  • a
  • a
  • a

È in tasca. Questione di ore. È in fase avanzata. Entro 48 ore dall'incarico la presenterò. Il 5 maggio sarà pronta. Per quando avrò l'incarico sarà fatta. La lista dei ministri è ovviamente quella del futuro Governo Prodi, il secondo. Tutti ne parlano. Tutti dicono che è pronta. C'è addirittura qualcuno che dice di averla vista. Ma finora si è andati avanti solo per dichiarazioni, buoni propositi e promesse. Sembra un po' come la tela di Penelope, pronta di giorno e disfatta di notte. E, per quanti sforzi faccia, è evidente che Romano Prodi è in difficoltà. Rincorre se stesso. Si corregge. Un giorno annuncia di averla in tasca, l'altro che si è a buon punto. Che scioglierà subito la riserva e che per il 5 maggio la presenterà. Ma la verità è che della lista dalle elezioni fino ad oggi se ne sono perse le tracce. E veniamo ai fatti. È il 23 aprile, l'onda lunga dell'incertezza del voto sembra ormai alle spalle e così dalle colonne de La Stampa Prodi parla di «governo lampo», di un esecutivo dove «la lista sarà formata entro 48 dall'incarico». Erano i giorni in cui l'Unione sperava di vincere le resistenze del presidente della Repubblica ed avere subito il mandato dopo l'elezione dei presidenti di Camera e Senato. Passa solo un giorno ed il 24 aprile il Professore, in una delle sue passeggiate romane fuori dallo studio di piazza Santi Apostoli, aggiunge che ormai «la lista del governo è in fase avanzata». Passa una settimana, ma della lista nessuna neanche l'ombra. Così il Professore, il 30 aprile, interviene per fugare i dubbi: «Ho già in mente a grandi linee la squadra dei ministri. Ho le idee chiare». Passano solo poche ore e il leader dell'Unione azzarda perfino una data: «L'obiettivo è essere pronti per il 5 maggio». Arriva il primo maggio ma la lista è ancora un mistero. Prodi ritorna sui suoi passi, quasi come pentito per avere indicato una scadenza precisa: «Non ho nessuna data da dettare al Presidente. Il mio obiettivo è quello di essere pronto». Passano dieci giorni ma la squadra di governo non si vede ancora. È lontano il 5 maggio e allora il 10 maggio Romano Prodi ritorna sulla lista. Tutti pensano che dopo due settimane dovrà essere pronta? Ed invece no. Il leader «unionista» sorprende tutti: «È inutile prepararla oggi perché ci sono dei tempi da rispettare». Niente liste, quindi. Si va avanti. Fino all'altro ieri, domenica 14 maggio: «Poche ore dopo l'incarico consegnerò la lista». Sarà. Ma ieri una nuova frenata: «Il governo non è mai pronto prima dell'ultimo minuto poi bisognerà farlo dopo che mi hanno dato l'incarico». Insomma, un altro rinvio. E meno male che si parlava di «governo lampo».

Dai blog