Da Montecitorio al Colle

All'uscita da Montecitorio, dopo il discorso di insediamento sottolineato dai 21 colpi del cannone del Gianicolo, l'undicesimo Capo dello Stato ha ricevuto gli onori militari e si è avviato verso piazza Venezia per rendere omaggio alla tomba del milite ignoto in compagnia del Presidente uscente del Consiglio Silvio Berlusconi. Il ricordo dei caduti di tutte le guerre, accompagnato dalle note del Silenzio e dal passaggio delle Frecce Tricolore, ha introdotto la seconda fase della solenne cerimonia. Ma prima di raggiungere il Quirinale, il saluto della Capitale e l'augurio di buon lavoro del sindaco Veltroni. Quindi, scortato dai corazzieri a cavallo, ha raggiunto il Colle a bordo della Lancia Flaminia scoperta. Il neo-presidente, in Quirinale, dopo gli onori della Guardia d'Onore nel cortile del palazzo, è salito nello studio della Vetrata per incontrare Carlo Azeglio Ciampi. Il passaggio di consegna è avvenuto nella sala dei Corazzieri davanti alle più alte cariche dello Stato. Anche questa volta l'ormai ex-Capo dello Stato ha lasciato il Colle con qualche giorno d'anticipo rispetto alla naturale scadenza del mandato, così da accelerare le procedure d'insediamento del neo-eletto. Stessa procedura fu seguita sette anni fa con il passaggio di testimone tra Oscar Luigi Scalfaro e Ciampi, anche se l'avvicendamento non fu contestuale come in questo caso, ma con tre giorni di ritardo. Sono passati quasi trent'anni, dunque, dall'ultimo passaggio diretto di consegne. Ad accogliere Ciampi fu infatti il presidente del Senato Nicola Mancino. Stessa cosa avvenne per l'insediamento di Scalfaro, che fu accolto al Quirinale dal Presidente del Senato Giovanni Spadolini che esercitava la supplenza dopo le dimissioni di Francesco Cossiga. Lo stesso Cossiga non potè essere accolto da Sandro Pertini a causa delle sue dimissioni avvenute il giorno prima dell'inizio delle votazioni.