«Il vero obiettivo?
E la cosa, di per sè, è una notizia visto che «loro» sono l'Udeur di Clemente Mastella, cioè proprio quelli che dovrebbero essere in lotta con Pannella e i suoi per ottenere la poltrona di ministro della Difesa. «Stamattina - spiega Mauro Fabris, capogruppo del Campanile alla Camera - incontreremo Prodi». E chiederete il ministero della Difesa per Mastella? «No. Per noi il problema adesso è il metodo che si sta utilizzando per comporre il governo». In che senso? «Se dobbiamo dare vita ad un governo di coalizione non è possibile che quasi il 40% di questa coalizione resti ai margini. Dobbiamo chiarire una volta per tutte come l'Unione pensa di governare i rapporti interni». Insomma, direte a Prodi che non può pensare solo a Ds e Margherita? «Ds e Margherita continuano a parlare di partito democratico, ma poi si scontrano tra di loro dimostrando di essere tutt'altro che un unico soggetto». Certo, anche voi avete il vostro bel da fare. Come va la lotta con la Bonino per la Difesa? «Noi prendiamo atto delle dichiarazioni di Marco Pannella. Il problema non è Mastella, nè la Bonino. La nostra impressione è che si cerchi un alibi per tirare fuori un "terzo incomodo" che, in fondo, era la soluzione iniziale: Arturo Parisi». Ma lei vedrebbe bene Emma Bonino alla Difesa? «La Bonino è sicuramente la personalità più politicamente distante da quella che è la posizione della coalizione di centrosinistra sull'Iraq. Noi vorremmo evitare che l'Unione ritiri le truppe e il suo ministro della Difesa resti lì». Quindi voi insisterete per Mastella? «La nostra è una richiesta politicamente motivata se si vuole dar vita ad un governo di coalizione e non solo di numeri. Ma, anche se il metro di giudizio fossero i numeri, ritengo che l'Udeur abbia comunque avanzato una richiesta legittima». N. I.