Rotondi: «Coalizione finita, FI utilizzi Scajola»

Gianfranco Rotondi, segretario della Dc, ascolta le frasi di Roberto Formigoni e in parte concorda. Ma rilancia: «Non basterà solo questo». E che cos'altro? «Parto da una constatazione semplice: la Cdl non c'è più. E di quel che resta noi non ne facciamo parte. Berlusconi, se vuole, deve fare una nuova coalizione». E Formigoni può essere il leader? «Per il momento c'è un solo capo e questo è Berlusconi. È evidente che qualunque strada si voglia intraprendere, bisogna prevedere il presidente della Lombardia visto che è un'energia importante. Ma non la sola». E quali altre immagina? «Con tutto il rispetto per gli amici Bondi e Cicchitto, coordinatore e vice di Forza Italia, non si può far finta di nulla con Scajola. Il quale adesso sarà anche più libero visto che non avrà più incarichi ministeriali». Formigoni sostiene anche che la Cdl va riorganizzata e sono stati commessi troppi errori in campagna elettorale. È d'accordo? «Non c'è dubbio. Ora si parla di nuovo dell'ipotesi di un partito unico. Vediamo, noi non possiamo essere chiamati solo quando servono i nostri voti». Una volta riorganizzata Forza Italia, Berlusconi dovrà risistemare la Cdl? «Questa necessità mi pare tanto più evidente ora, dopo gli ultimi accadimenti». Sta pensando all'elezioni di Napolitano, votato anche da Follini e Tabacci? «A quello ma non solo a quello. Per quanto ci riguarda, noi siamo andati alla presentazione del candidato Alemanno e ci siamo sentiti dire da Casini: "O noi o loro". Visto che la situazione è questa, visto che sono state riaperte le ostilità nei nostri confronti, allora andiamo avanti così a la guerre comme a la guerre». Per questo avete riaperto la questione del simbolo Dc? «Mi pare ovvio. Se siamo aggrediti, rispondiamo. Il simbolo è di proprietà del Ppi che lo ha ceduto in prestito al Cdu. Adesso se lo riprenda Castagnetti (titolare del Ppi, ndr) e decida lui. Noi siamo per "né a noi, né a loro"». F. D. O.