Vertice di Berlusconi con i coordinatori regionali. Avanti sul partito unico per ricompattare la Cdl

E poi: impostare una aggressiva campagna per la preparazione del referendum sulla devolution. Sono questi i punti che Berlusconi ieri a messo a fuoco con i vertici di Forza Italia, Sandro Bondi e Fabrizio Cicchitto. Il Cav ha due rospi nello stomaco che lo tormentano: essere stato sfrattato da tutte le cariche istituzionali per solo 24.000 voti e il sospetto che l'Udc, prima o poi, gli faccia lo sgambetto. Aver imposto a tutta la coalizione la scheda bianca per la votazione a Napolitano, non è stato sufficiente a far rientrare le tentazioni centrifughe dei centristi. E poi quel battibecco con Casini sui presunti traditori nelle file dell'Udc ha portato nuova tensione. «Nessun si deve illudere che uscito da Palazzo Chigi io mi faccio da parte» ha detto all'incontro a Palazzo Grazioli con Bondi e Cicchitto e l'allusione era più agli alleati che alla sinistra. Ecco quindi il progetto di mantenere alta la tensione, di mettere in campo una sorta di campagna elettorale permanente, di preparare un congresso in tempi brevi e lavorare da subito al partito unico. L'obiettivo di Berlusconi, secondo i suoi più affidabili esegeti, è di ribadire che lui solo è l'interlocutore per il centrosinistra e che qualsiasi cosa si muoverà dalla Cdl dovrà avere il suo imprimatur. Il partito unitario e una campagna permanente anti sinistra servirà come collante nella coalizione allo stesso modo che l'antiberlusconismo ha consentito a Prodi di compattare i partiti dell'Unione. Ieri pomeriggio Bondi e Cicchitto hanno riunito a via dell'Umiltà tutti i coordinatori regionali per avere il polso della situazione a livello territoriale. «La gente è scontenta e inferocita da questa occupazione sistematica di tutte le alte cariche dello Stato effettuata dalla sinistra» hanno riferito diversi coordinatori. «Bisogna cavalcare lo scontento, non esaurire l'entusiasmo, mantenere alta la tensione». Bondi e Cicchitto hanno poi riferito a Berlusconi l'esito dell'incontro. Il partito dovrà essere una sorta di comitato elettorale permanente, è l'idea dell'ex premier di Forza Italia. E poi, rafforzare il motore azzurro che ha avuto un ruolo di coordinamento durante la campagna elettorale e utilizzare ancora il volontariato. Berlusconi ha detto di attendersi un grande risultato dalle amministrative a partire da Milano. Servirà a dare grinta. La campagna elettorale non sarà fatta solo lì dove si vota per le amministrative ma sul tutto il territorio, è il progetto di Berlusconi che poi vuole puntare sul referendum per la devolution. Anche questo appuntamento, è convinto, servirà da collante nella coalizione. L'idea è di impostare una campagna su questa tesi: il centrosinistra non vuole la riforma della Costituzione per il semplice fatto che impedirebbe di rovesciare Prodi senza andare a nuove elezioni. La riforma contiene infatti una norma che impedisce i ribaltoni. Berlusconi continua a essere convinto che Prodi avrà vita breve e che i Ds sono pronti a rimpiazzarlo. Ed è su questa manovra ce il Cavaliere intenderebbe impostare la campagna sul referendum. Perchè tutta l'operazione sia seguita nel dettaglio, Berlusconi ha intenzione di prendere una sede vicino al Parlamento che dovrebbe servire per coordinare la campagna informativa sul referendum. Altro momento di snodo sarà il congresso di Forza Italia che Berlusconi avrebbe intenzione di organizzare subito dopo l'estate e che dovrebbe gettare le basi del partito unico dei moderati. Il progetto di un soggetto unitario servirebbe a cementare i rapporti con gli alleati della coalizione. Ma il partito unico servirebbe anche a creare le condizioni per risolvere il problema del passaggio generazionale. Berlusconi sa che questo nodo dovrà scioglierlo prima o poi ma anzichè lasciare che si scateni la lotta all'interno della Cdl vuole essere ancora lui a dare l'investitura a un eventuale delfino. I g