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TRA le alte personalità della Santa Sede che hanno accolto favorevolmente l'elezione a Capo dello stato ...

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.È «grande» la «soddisfazione» che Silvestrini ha voluto esplicitare saputa la notizia dell'elezione di Napolitano. Del resto, la reciproca stima personale tra il porporato e il nuovo presidente della Repubblica si è andata consolidando negli anni, e ora il cardinale ha voluto confermarla abbandonando ogni possibile retorica. «Abbiamo sempre avuto conversazioni molto cordiali», ha spiegato uno dei porporati capace di vantare un curriculm diplomatico di tutto rispetto. Una vita nella diplomazia vaticana, prefetto emerito della Congregazione per le Chiese orientali, Silvestrini ha voluto sottolineare come abbia sempre apprezzato la partecipazione di Napolitano «ai problemi del mondo cattolico e della vita italiana». «Anche il mondo cattolico in generale — ha spiegato — trepidante sulla scelta del Capo dello Stato, si sente molto contento». Napolitano gode di «apprezzamento generale». «C'era il desiderio che il nuovo presidente potesse continuare i metodi e i criteri usati da Ciampi nel suo settennato. L'impressione è che questa elezione ne sia la conferma». A cosa attribuire le aperture dimostrate, ad esempio, dall'«Osservatore romano» o dall'«Avvenire» nei confronti di una figura come quella di Napolitano, un uomo che viene dal Partito comunista italiano: doti personali o un clima mutato rispetto al passato? «Sicuramente ha contato la dote personale (di Napolitano)". In più, i tempi sono cambiati, nessuno pensa più alla cosiddetta «conventio ad excludendum» invalsa nel secondo dopoguerra nei confronti del Pci. Oltre a Silvestrini, in modo entusiasta si è espresso l'arcivescovo di Napoli, il cardinale Michele Giordano. «Ho provato un senso di grande gioia. «È il terzo figlio di Napoli chiamato a questo altissimo incarico. La sua nomina dà un senso di unità e di speranza che si può ricomporre la divisione del Paese». Cardinali a parte, anche alcuni vescovi della Chiesa italiana hanno voluto esprimere il proprio apprezzamento per l'elezione di Napolitano. Tra questi, il vescovo emerito di Foggia, Giuseppe Casale. Napolitano — ha detto Casale — è stato «un comunista che ha tutte le carte in regola per essere il presidente di tutti». «Riduttivo», quindi, ed anzi «offensivo» parlare di lui come «non cattolico». P. L. R.

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