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Si litiga già sui presidenti delle Commissioni

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In verità le trattative corrono su binari paralleli visto che è molto probabile che, chi non entrerà al governo, verrà ricompensato con altri incarichi. E così è già partita una prima sfida tra Ds e Margherita per le prime due commissioni: la Affari costituzionali e la Giustizia. Secondo le indiscrezioni alla guida della Affari costituzionali potrebbe andare l'ex presidente del Consiglio Ciriaco De Mita. Mentre un possibile candidato per la commissione Giustizia, sempre per la Margherita, sarebbe Pierluigi Mantini. Naturalmente il partito di Rutelli non potrebbe pretendere tutte e due le presidenze. Per questo, un possibile candidato della Quercia per entrambe le commissioni potrebbe essere Riccardo Marone, già capogruppo Ds in Affari costituzionali. Per la presidenza della commissione Esteri un nome buono potrebbe essere quello del diessino Valdo Spini, che però potrebbe anche finire alla guida della commissione per l'Unione europea. Alla Difesa, invece, potrebbe andare l'ex ministro Sergio Mattarella, della Margherita. Le due commissioni economiche potrebbero essere appannaggio dei Ds: per la Bilancio un nome plausibile è quello di Michele Ventura. Per la commissione Finanze, invece, tra i nomi in circolazione c'è anche quello di Francesco Tolotti. Più complessa, almeno sulla carta, appare l'assegnazione della presidenza della commissione Cultura. L'Italia dei valori vorrebbe candidare Pino Pisicchio, che però potrebbe trovarsi a competere con il diessino Walter Tocci e con lo storico Nicola Tranfaglia, eletto nelle liste del Pdci.

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