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La senatrice Ds potrebbe lasciare la Sanità a Fioroni Per le Pari Opportunità lotta a due Melandri-Pollastrini

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O meglio, si è riaperta la partita del governo visto che, già prima che la corsa al Colle piombasse nel dibattito politico nazionale, il Professore aveva lungamente lavorato alla lista dei ministri del nuovo esecutivo. Una lista a cui ora bisognerà rimettere mano anche se, come ha detto ieri lo stesso leader dell'Unione, l'obiettivo è quello di essere pronti per martedì e mercoledì prossimi quando, con tutta probabilità, Napolitano gli affiderà l'incarico di formare il governo. Così ci sono ancora cinque giorni per cercare la quadra. Anche perché dopo l'epilogo della battaglia per il Quirinale sono diversi i nodi da sciogliere. Anzitutto il peso della Quercia all'interno del nuovo esecutivo. Con Napolitano sul Colle, infatti, i ministri diessini dovrebbero scendere da 9 a 7. La domanda a questo punto è: chi salterà? I nomi sono diversi ma, con molta probabilità, si tratterà di due donne. Dopotutto i Ds erano quelli che avevano schierato la pattuglia rosa più nutrita. Pattuglia che, a questo punto, potrebbe assottigliarsi ulteriormente. Praticamente sicura la rinuncia di Anna Finocchiaro. Data in pole position per il dicastero della Giustizia (mentre qualcuno aveva avanzato il suo nome per il Quirinale), la senatrice è stata recentemente eletta capogruppo dell'Ulivo a palazzo Madama e la sua corsa dovrebbe concludersi lì. Al suo posto potrebbe entrare, se accettasse, l'ex premier Giuliano Amato o, in alternativa, un esponente della Margherita (qualcuno ipotizza Parisi). In calo anche le quotazioni di Giovanna Melandri che sembra aver perso il ministero dei Beni Culturali (destinato al vicepremier Francesco Rutelli) e, per le Pari Opportunità, dovrà vedersela con l'altra diessina Barbara Pollastrini. Ma, nelle ultime ore, anche un'altra poltrona ha cominciato a «scricchiolare». È quella di Livia Turco che potrebbe lasciare il ministero della Salute al diellino Giuseppe Fioroni (in corsa anche per gli Affari Regionali). Difficilmente però la Turco uscirà dall'esecutivo e, per lei, dovrebbero aprirsi le porte del Welfare. Saldamente in sella, invece, le due donne proposte dalla Margherita. Per Rosy Bindi è sempre più vicino il dicastero dell'Istruzione mentre Linda Lanzillotta dovrebbe accomodarsi alla Funzione Pubblica. Ma non sono solo le «quote rosa» a preoccupare il Professore. Non si è ancora risolto, infatti, il braccio di ferro, tutto interno ai Ds, tra Massimo D'Alema e Piero Fassino. Ieri Prodi è stato abbastanza chiaro: «Bisogna capire chi tra di loro vorrà dedicarsi al partito o meno». Così, sempre di più, sembra prendere quota l'ipotesi che il presidente Ds possa entrare al governo (vicepremier e ministro degli Esteri) mentre il segretario resterà a via Nazionale. Dalla Quercia, però, sottolineano che nulla è stato ancora deciso. In fondo, ripetono, mancano ancora cinque giorni.

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