Clio, avvocato dei braccianti e amica di Franca Ciampi
Il capo dello Stato visto dalla nuova first lady, che adesso dovrà decidere se trasferirsi o meno al Quirinale
Clio Bittoni, moglie di Giorgio Napolitano e, quindi, prossima first lady sembra avere le carte in regola per raccogliere il testimone dalle mani di Franca Ciampi, della quale è amica e con la quale «pur avendo esperienze diverse ci sono alcune cose che ci legano. A cominciare dal forte rapporto che ha con il marito». Laureata in giurisprudenza a Napoli, la signora Clio, 71 anni, sposata dal 1959 con Giorgio Napolitano, madre di due figli (Giovanni e Giulio) e nonna di Simone e Sofia (figli di Giovanni), ha lavorato per molti anni prima a Napoli occupandosi dell'applicazione di una legge di equo canone in agricoltuta e poi nell'ufficio legislativo della Camera dei depitati. Lasciò l'incarico quando il marito venne eletto presidente della Camera e da allora è rimasta nella sua ombra. Parlando del marito la signora Clio lo descrive come «molto pignolo. Si irrita molto quando vede delle sciatterie, ma non nell'organizzazione di casa, in quello, anzi, è abbastanza disordinato. Poi è metodico. Ho cominciato a uscire con lui quando ero a Roma da sola per iniziare la pratica d'avvocato. Non avevo soldi, vivevo in una stanza con una mia collega, in una casa privata. Con Giorgio ci eravamo conosciuti a Napoli, ci siamo incontrati di nuovo a Roma e lui comincò ad invitarmi a cena. Ognuno ha trovato pregi nell'altro, è chiaro, ma lui a 34 anni era maturo per sposarsi. E io non avrei potuto sposare un uomo che non la pensasse come me. Io ne avevo 25. Andammo in viaggio di nozza con il treno e con la corriera a San Gimignano. prima volevamo girare, ma poi ci trovammo talmente bene in un albero sulla piazza che non ci muovemmo più». Giorgio è un marito attento, un padre, per forza di cose, piuttosto assente, e un nonno che si scioglie. «Non dimentica mai anniversari e compleanni — afferma la signora Clio — che vengono anche abbastanza festeggiati. I regali ama sceglierli di persona. Abbiamo una vita familiare molto intima e compenetrata. Non abbiamo mai creato compartimenti stagni in casa. Nè io e nè i nostri figli gli abbiamo mai dato noia quando lavorava. Anzi, a lui quando lavora in casa piace ascoltare la musica. E anche a me. In comune abbiamo anche la passione per il teatro. Come padre, ovviamente è stato molto assente. Tra impegni quotidiani e manifestazioni varie il sabato e la domenica in giro per l'Italia c'è stato poco a casa. Però sui figli ha sempre avuto un'influenza eccezionale perchè lui, da buon politico, ha sempre dato ai figli l'impressione di essere presente e disponibile. Questo è stato un po' anche merito mio che non li ho mai messo in contrasto con l'attività del padre e con la sua assenza. Come nonno addirittura si scioglie. Cura molto i bambini, anche se logicamente devo esserci io per sopperire alle cose pratiche. Lui, però, è contentissimo quando vengono qui la domenica oppure quando facciamo un po' di vacanza insieme». A chi le chiede se ora il suo stile di vita cambierà la signora Clio risponde. «Quando mio marito era presidente della Camera l'ho seguito ma entravo e uscivo quando volevo, non avevo scorte, ho sempre preso autobus e taxi e avevo solo il problema del come gettare la spazzatura. Se andrò al Quirinale? Non lo so, vedremo». S. Mie.