Una nuova squadra al Quirinale: Marra segretario generale, Geremicca portavoce, Curzi consulente
È il primo - raccontano i deputati che lo hanno visto - che è riuscito a dare i risultati esatti di bianche, nulle e votate. Lui e tutti gli uomini del "presidente" vogliono sapere come va a finire. Tutti quelli che vorrebbero seguire Napolitano sul colle più alto, far parte del suo staff, lavorare a fianco dell'uomo che sarà nel bene e nel male il simbolo del Paese, vogliono essere i primi a esultare. Anche ieri tra votazioni e fumate nere, gli uomini del presidente erano tutti lì, in attesa. Federico Geremicca, per esempio, attualmente capo della redazione romana della Stampa (praticamente un nipote per Giorgio Napolitano, poiché suo padre, ex deputato comunista, è uno dei più cari amici del più probabile prossimo inquilino del Quirinale) si aggira nervosamente, magari si ritrova al posto di Peluffo, il portavoce di Ciampi, in men che non si dica. Anche se a detta di tutti Napolitano sceglierà gran parte della sua squadra soprattutto pescando in quella che fu ai tempi del Partito comunista la sua area culturale e politica: il migliorismo, la destra del Pci. Umberto Ranieri, per esempio, attualmente membro della direzione dei Ds, potrebbe essere il suo consigliere per le questioni internazionali, essendo stato nell'ultima legislatura vicepresidente della commissione affari esteri alla Camera e per anni responsabile esteri del suo partito. Pietro Marcenaro, anche lui un ex migliorista, ora deputato e segretario dei Ds in Piemonte e in passato sindacalista Cgil, gli sarà vicino sulle questioni del lavoro e dell'economia. Un altro che non mancherà di dire la sua al "presidente" sarà Sandro Curzi. Certo lui ha una storia più a sinistra nel Pci, però l'amicizia vince e come membro del consiglio di amministrazione della Rai avrà tante cose da dire a Napolitano su questioni cruciali come il panorama televisivo tra duopolio, legge Gasparri e conflitto di interessi. Uno dei più cari amici del "presidente" ieri non c'era a Montecitorio, ma c'è da scommettere che sarà vicino a Napolitano in futuro come lo è stato in passato, ed è Emanuele Macaluso. Per una vita dirigente del Pci, anche lui sempre a destra, sicuramente lo consiglierà in modo più o meno formale sulle questioni della politica di cui è un attento osservatore e commentatore sulle pagine del Riformista. Oltre a questi personaggi più o meno noti e politici di professione c'è anche una piccola schiera di funzionari dello stato pronti a dare una mano a Napolitano per tutte le incombenze pratiche e burocratiche che dovrà affrontare al Quirinale. Certo in molti sono convinti che Napolitano, almeno per i primi tempi, non farà troppi cambiamenti e che anche lui seguirà il "metodo Bertinotti": niente spoil system, niente tutti a casa i vecchi funzionari per mettere amici e parenti. Però prima o poi qualcosa cambierà e allora in panchina c'è già una piccola folla. Pronti i sostituti per Gifuni e Peluffo, rispettivamente segretario generale del Quirinale e portavoce del presidente, e i loro nomi cominciano a circolare. Oltre a Marra per il posto di Gifuni si parla di Ugo Zampetti, attuale segretario generale della Camera, con cui Napolitano si è trovato a collaborare di recente in qualità di presidente della Fondazione della Camera, voluta da Casini per promuovere l'immagine del Parlamento. Per il posto di Peluffo c'è la fila. Oltre a Geremicca in pole position ci sono Pasquale Cascella, ex portavoce di Napolitano presidente della Camera, che è stato anche nello staff di D'Alema presidente del consiglio e ora fa il portavoce di Violante. Ma anche due dell'Unità, il giornale di partito, potrebbero aspirare a quel ruolo: Sergio Sergi, corrispondente da Bruxelles che Napolitano ha frequentato molto da europarlamentare e Giorgio Frasca Polara, tra i decani del giornalismo parlamentare, che vanta un'anti