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Torna l'asse con la Lega «O salta tutto»

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Addio!» Nel cortile su cui si affaccia il Transatlantico un capannello di deputati si gode una sigaretta mentre continua la litania della chiamata al voto nell'aula di Montecitorio. In un angolo ci sono l'ex ministro leghista Roberto Calderoli circondato da un paio di deputati di Forza Italia. L'esponente del Carroccio ha l'aria sorniona del gatto a caccia della preda. «Sto cercando voti per fregarli domani (oggi ndr). Chissà, qualche franco tiratore potrebbe uscire a sorpresa e rompergli le uova nel paniere». Calderoli sostiene che «l'Unione i numeri non li ha per far passare Napolitano» e che questo è dimostrato dall'agitazione «che hanno in queste ore». «Ma guardateli come sono in fibrillazione» dice indicando con lo sguardo un altro gruppetto di Ds intenti a confabulare. «Domani (oggi, ndr) andrò alla verifica di chi ha votato Napolitano e chi no». ma come, il voto non è segreto? «Suvvia, non vedete che movimento c'è in Transatlantico? La sinistra è a caccia di voti». C'è chi lo stuzzica. Ma come mai, gli chiede, il Tg5 dava per fatto l'accordo con prodi su Napolitano? «Mi sembra evidente - risponde Calderoli soppesando le parole - In effetti fino alle 20 le cose stavano così poi quando abbiamo capito che Casini era quasi riuscito a dare un tiro mancino alla Cdl siamo intervenuti noi della Lega e abbiamo convinto Berlusconi». Calderoli non vuol sentire dire la parola vittoria, e tanto meno quella di un rinnovato asse Berlusconi-Lega ma sorride compiaciuto. Poi incalza. «Ho sentito il presidente Berlusconi di buon ora e anche lui è d'accordo con noi: non dobbiamo concorrere con i nostri voti ad eleggere una persona che è espressione di un partito. L'unica esigenza che abbiamo è quella di eleggere un presidente della Repubblica di garanzia. E Giorgio Napolitano non lo è. Stiamo parlando, infatti, di un candiato di partito che dà scarsa garanzia alla stessa Unione, figuriamoci all'opposizione». Poco dopo al gruppetto si unisce l'altro leghista Roberto Maroni che affronta subito il tema dell'Udc. «A me interessa che la coalizione abbia ufficialmente la posizione del no a Napolitano e no a un candidato della sinistra che è poi la posizione chiesta dalla Lega. Poi, se qualcuno decide diversamente sono problemi suoi... Sarebbero problemi anche nostri solo se l'Udc ufficialmente annunciasse di votare Napolitano. Ma, in quel caso, sarebbero soprattutto problemi di Berlusconi perchè la Cdl sarebbe bella che finita». L.D.P.

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