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Il giudice decide se applicare la ex Cirielli

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la seconda è legata all'applicazione proprio della ex Cirielli. Per quanto riguarda il primo aspetto, il ricorso al magistrato di sorveglianza, anzichè al tribunale di sorveglianza, è previsto solo in casi eccezionali. Se il requisito di eccezionalità e urgenza non fosse ravvisato, l'istanza di Previti passerebbe dalle mani della Longo al tribunale di sorveglianza, che decide collegialmente. In merito all'applicazione della «ex Cirielli», il nodo da sciogliere attiene alle valutazioni da compiere per concedere la detenzione domiciliare. In sostanza, il magistrato, e anche il tribunale di sorveglianza, stanno cercando di capire se sia sufficiente il solo requisito dell'incensuratezza per concedere la detenzione domiciliare a chi è condannato in via definitiva e, come Previti, ha compiuto i 70 anni. Potrebbe essere necessaria la valutazione, a tutto campo, della non pericolosità sociale del soggetto che richiede di scontare la pena al proprio domicilio. È la prima volta che la magistratura di sorveglianza della capitale si trova, materialmente, ad applicare la nuova normativa. Ma qual è lo stato d'animo di Cesare Previti? «Segnato da un'ingiustizia perpetrata al massimo grado, ma non rassegnato», ha spiegato uno dei suoi difensori, Alessandro Sammarco. Secondo il difensore si può ipotizzare che la soluzione del caso possa esserci tra la fine della settimana e l'inizio della prossima. «Previti — ha commentato il suo difensore — attende pazientemente almeno la concessione degli arresti domiciliari. Intanto è costretto a sperimentare sulla propria pelle quella che rimane una profonda ingiustizia. Fa piacere, comunque, che il livello della solidarietà nei suoi confronti sia molto alto come testimoniato dalle numerose visite ricevute».

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