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Gli Usa rimpiangono Silvio: «Rapporto eccezionale»

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Il numero due dell'ufficio Affari Europei del dipartimento di Stato: «Con Romano buone relazioni»

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Washington, sulla faccenda, non mette troppo bocca, neppure quella di Kurt Volker, sul biglietto da visita la stampa dorata che recita, tra l'altro: numero due dell'Ufficio per gli Affari Europei del Dipartimento di Stato; nel curriculum - «ma è stato tanto tempo fa» - l'incarico di analista della Cia. Quando gli si chiede del Colle, lui risponde di essere certo che chi sarà scelto «sarà all'altezza del compito». Volker recentissimamente aveva già visto Giuliano Amato, ieri e l'altro ieri si è trovato a Roma - «dopo una tappa a Vienna» - nel bel mezzo dell'assemblea congiunta delle Camere, chiamata per il secondo giorno consecutivo ad eleggere il successore di Carlo Azeglio Ciampi. L'esponente dell'amministrazione-Bush ha sfoderato un gran sorriso parlando di «coincidenza fortunata», perché, viene spiegato, il viaggio italiano è effettivamente un «last minute», ma era stato comunque programmato prima che venissero fissate le date per la maratona quirinalizia. Sicchè è a Roma perché, dice, ha voluto «cogliere un'opportunità», quella di discutere coi protagonisti della politica nostrana del futuro prossimo venturo. Fuor dai morbidi toni diplomatici, gli Stati Uniti si rendono conto del delicato momento che vive il Belpaese, un momento «di transizione politica». E con Volker vengono a dare, in queste ore, un messaggio chiaro: «Vogliamo lavorare con il nuovo governo». Così, nella girandola di incontri dell'inviato di Washington, spicca, anche per la tempistica, il faccia a faccia a colazione con Romano Prodi, presente l'Ambasciatore americano in Italia, Ronald P. Spogli. Volker non fa d'evidenza mistero: col governo Berlusconi «c'è stato un rapporto eccezionale», ammette. Ma ricorda che pure quando il Professore era a Palazzo Chigi le cose non andarono male, sebbene usando un altro aggettivo - «buone» - per parlare delle relazioni italo-americane dell'epoca. Sull'Iraq, riflette ad alta voce, gli schieramenti «dicono cose molto simili». Solo che mentre Volker vedeva Prodi di buon'ora a Villa Taverna - senza affrontare la faccenda-Calipari («indagini completate all'epoca e caso chiuso» per gli Stati Uniti) - un gruppo di senatori dell'Ulivo presentava una mozione parlamentare chiedendo al governo di protestare formalmente con Bush per la «mancata collaborazione» su quei fatti. Il cronista chiede lumi a Volker: «Nessuno mi ha mostrato un documento simile», fa l'americano.

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