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Il Cav: «D'Alema no È come se mi fossi

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Due incontri per gettare le base della strategia della giornata: concentrarsi su Gianni Letta ma non assumere una posizione polemica contro Giorgio Napolitano. Il timore è infatti che un no secco a questo candidato possa essere colto al balzo dall'Unione per riproporre D'Alema. Parlando ai grandi elettori Berlusconi ha detto che il presidente Ds ha doti di equilibrio come ha dimostrato durante la Bicamerale e quindi non sono le qualità che gli mancano per essere una candidatura autorevole. Il problema ha detto il premier uscente, è che D'Alema è a capo di un partito: «Cosa direbbe la sinistra se io fossi candidato al Quirinale? Come a me viene contestato il fatto che essendo al vertice di Forza Italia sono troppo di parte così lo stesso vale per D'Alema». Seduto al fianco di Gianfranco Fini e Lorenzo Cesa, Berlusconi ha quindi chiesto agli alleati di sostenere Letta nelal prima votazione per il Capo dello Stato. «È un uomo delle istituzioni che conoscete bene sia voi che la sinistra dal momento che in questi cinque anni di legislatura ha tenuto i rapporti con l'opposizione» ha incalzato il presidente di Forza Italia rivolto ai grandi elettori. Poi ha sottolineato che il sottosegretario alla presidenza del Consiglio non è iscritto a Forza Italia: «Voglio farvi notare che Letta non ha mai partecipato alla campagna elettorale della Cdl e quindi rappresenta quella figura super partes capace di garantire l'interesse nazionale». E poi: «Metà dell'Italia è con me e l'altra contro e con il 50,2% del Paese non avrei mai pensato di poter correre per il Quirinale qualcunque fosse stato l'esito delle elezioni». Berlusconi ha poi invitato i grandi elettori a considerarsi in una sorta di assemblea permanente. «Decideremo voto per voto». E a chi gli chiedeva notizie sulla posizione della Lega che non ha partecipato alla riunione della sala della Regina, ha spiegato che il Carroccio è completamente allineato su Letta. Il via libera di Bossi è arrivato domenica sera in un vertice a Arcore. Berlusconi ha lanciato anche un messaggio all'Unione: «Convergere su Letta sarebbe un atto di intelligenza politica da parte della sinistra dopo aver occupato Camera e Senato e Palazzo Chigi. Le consetirebbe infatti di lavorare con un'opposizione diversa che non si sentirebbe discriminata». L.D.P.

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